lunedì 1 marzo 2010

La giornata senza immigrati

Una causa apre una strada a tutti gli extracomunitari clandestini fuori della sanatoria & 1° Marzo – La giornata senza immigrati




In concomitanza con la manifestazione del 1° Marzo – La giornata senza immigrati & 24 ore senza di Noi – che noi della Rondine concepiamo come un momento straordinario, ma un mero momento di partenza, si è concretizzata la prima azione giudiziaria da tempo programmata dal "Comitato per regolarizzare i clandestini che lavorano e non delinquono" che aveva iniziato una campagna tesa a “… far presentare agli extracomunitari che non hanno beneficiato della dichiarazione di emersione ex L. 102/09 - per qualsiasi ragione - un atto che è finalizzato: - ad un informale dichiarazione di soggiorno che va incontro ad una proposta di legge che si sta elaborando; - alla richiesta di permesso di soggiorno oltre il termine di cui alla L. 102/09 …”

Un ragazzo ucraino, 25 anni ed iscritto alla Rondine, titolare di una di queste richieste c.d. “tardive”, in riscontro alla quale lo Sportello Unico per l’Immigrazione di Milano aveva emesso un provvedimento di rigetto, ha presentato ricorso al TAR della Lombardia.

Il ricorso, ad opera del Sen. Avv. Felice C. Besostri e dell’Avv. Gino Di Maro, solleva l’incostituzionalità di diverse norme su cui si poggiano le tanto contestate leggi che impediscono agli extracomunitari c.d. clandestini e di fatto clandestini contro coscienza di poter essere regolarizzati ed integrarsi.

E’ bene evidenziare - e su questo punto c’è sempre da parte della Rondine un richiamo puntuale ed attento – che oggi un extracomunitario, entrato in Italia senza visto di lavoro, che ha un datore di lavoro che lo vuole assumere nella sua azienda non può essere assunto.
Il datore di lavoro deve privarsi di un dipendente, che magari conosce ed apprezza, e l’extracomunitario non può lavorare, almeno regolarmente.
Stesso discorso per le famiglie che vogliono assumere una badante.



Il ricorso solleva anche l’illegittimità delle esclusioni delle domande presentate direttamente dagli extracomunitari oltre il termine del 30/9/09 quando non c’è stata la dichiarazione di emersione da parte del datore di lavoro “a nero”.
Questo corposo secondo punto apre, di fatto, la strada a tante lavoratrici e tanti lavoratori alla regolarizzazione.

Questo il ricorso.
Seguirà nei prossimi giorni un dettagliato atto di pubblica denuncia teso a far saltare le contraddizioni e l’ipocrisia intorno non solo alla legge ultima c.d. di “sanatoria”, ma anche la normativa sulla c.d. “chiamata diretta”.
Le due iniziative vanno di pari passo finalizzate anche ad un momento di confronto con le forze politiche senza pregiudizi e, dunque, a 360°.

Con un colpo di cannone partito dalla corazzata Aurora iniziò la Rivoluzione d’Ottobre, oggi il nuovo colpo di cannone è già partito.


Rondine
Associazione Lavoratori Paesi Est Europa
Via Pellegrino Rossi n. 96, Milano
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