martedì 13 luglio 2010

La lucidità di Fidel, 84 anni ed un cancro perfettamente vissuto




Castro difende Iran e Nord Corea

«Gli Usa vogliono spazzarli via» L'Avana libera i primi dissenti:7 sono in viaggio verso Madrid

WASHINGTON
Dopo quattro anni senza dare interviste, Fidel Castro è riapparso nella tv cubana, durante una “tavola rotonda” nella quale ha tra l’altro difeso la Corea del Nord e l’Iran, sottolineando che in Medio Oriente «una guerra nucleare è imminente».

Seduto dietro a un tavolo, dove erano posati diversi fogli, Castro era vestito con un giubbotto leggero nero e grigio e con una camicia a quadri, di fronte al giornalista cubano Randy Alonso. Alle sue spalle c’era un quadro con l’immagine dell’eroe nazionale dell’Avana Josè Martì.

Fin dalle prime battute, Fidel (84 anni, convalescente dopo l’intervento chirurgico del 2006) ha parlato tra l’altro del «rischio imminente di una guerra» in Medio Oriente, riprendendo così il tema affrontato più volte nelle ultime settimane nelle "Riflessioni" che pubblica all’Avana.

Durante il programma (non è stato precisato se fosse in diretta o registrato), Fidel ha parlato lentamente, sfogliando i fogli e i documenti che aveva in mano, con voce a tratti più affaticata. Nel suo intervento, Castro ha tra l’altro accusato Washington di aver provocato, lo scorso giugno, l’affondamento della corvetta sudcoreana “Cheonan” per innescare un conflitto tra Seul e Pyongyang. L’obiettivo di Washington, ha aggiunto, è quello di «spazzare via la Corea del Nord, che preoccupa gli Usa perchè controlla tecnologia nucleare».

L’ex presidente ha difeso in modo ancora più enfatico l’Iran, sottolineando che il presidente Mahmud Ahmadinejand «non è un uomo improvvisato» e risponderà di fronte ad un’eventuale attacco nucleare. È la seconda volta in pochi giorni che Fidel fa una apparizione: lo scorso mercoledì, è stato infatti fotografato durante una visita a un centro studi all’Avana.

Gli interventi in pubblico del lider maximo coincidono con una delle fasi storiche più importanti e delicate degli ultimi anni a Cuba, dopo l’annuncio del rilascio di 52 prigionieri politici, nell’ambito del dialogo promosso dalla Chiesa con il governo di Raul Castro. I primi sette sono attesi in Spagna già nelle prossime ore. Ma nelle sue dichiarazioni Fidel non ha fatto alcun riferimento a tali tematiche.

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