sabato 17 luglio 2010

Anche Nichi vuole osare la speranza




Vendola: la diretta dai suoi stati generali


«Noia nel centrosinistra, noi vogliamo il cambiamento»


«Le Fabbriche di Nichi dicono al centrosinistra che la domanda di cambiamento è molto più larga di quanto non siano i recenti dei partiti del centrosinistra e che là dentro talvolta si muore di noia o di vecchiezza e non si è in grado di connettere la politica alla vita. Noi siamo qui perché vogliamo il cambiamento». Il presidente della Regione Puglia e leader di Sinistra e Libertà Nichi Vendola, ha inaugurato così gli Stati generali delle Fabbriche di Nichi - chiamati "Eyjafjallajökull" come il vulcano islandese - al camping Baia San Giorgio di Bari.

«Una macchia nera ammorba l'Italia»

«Le Fabbriche di Nichi qui hanno la necessità di organizzarsi - ha spiegato - perché c'è una macchia nera non solo nel Golfo del Messico; c'è una macchia nera in Italia, c'è una macchia nera che dilaga, che avvelena le nostre coste, che ammorba l'aria e la politica, è una macchia nera fatta di pezzi di Stato che sono apertamente costruttori di dinamiche illegali, di uno Stato paracriminale. Secondo Vendola, «non abbiamo mai avuto una condizione come quella attuale di decadenza dei costumi, di decadimento della sua politica e della sua missione. Mai avevamo avuto - ha concluso - un livello così basso di impoverimento, di clima torbido, di intimidazione diffusa, una guerra di dossier, di gossip».

«Una sfida per il paese»

«Io sono protagonista a metà di questi stati generali, lanciamo una sfida per cambiare il paese, per uno spiazzamento rispetto alla politica nazionale, per sparigliare la politica. Le “fabbriche” vogliono porre il problema di come si costruisce l'alternativa di governo, vedremo come si sta in questo progetto». Lo ha dichiarato Nichi Vendola presentando i "suoi" stati generali a Bari, in corso fino al 18 luglio, che hanno preso il nome dal vulcano islandese e che definisce la Finanziaria di Tremonti «scandalosa».

«"Cesare" ha impedito un confronto reale»

«Penso che, come dice la Bibbia, ogni cosa a suo tempo, ogni giorno ha i suoi oggetti e il suo calendario. Credo che Berlusconi si sia costantemente sottratto al confronto con la realtà, al confronto anche con i suoi avversari. Berlusconi è entrato dentro un meccanismo pubblicitario, si è venduto alla stregua di un detersivo - ha aggiunto Vendola - In un sistema informativo manipolato, censurato, e piegato dal berlusconismo che è il proprietario privato, monopolista dell'emittenza televisiva, che controlla tutta l'emittenza pubblica e gran parte del sistema editoriale, Cesare, cioè Silvio Berlusconi ha impedito che in Italia ci fosse un confronto politico reale. Basta immaginare che per due anni è stata negata l'esistenza della crisi; si è giocato a nascondino e poi improvvisamente la crisi emerge come una fiammata violenta che uccide l'Italia».

«Mi candido alle primarie del centrosinistra»

«Le primarie si sono rivelate il metodo migliore per avvicinare il nostro popolo alla sinistra. Le abbiamo già fatte per Prodi. Non solo e assurdo, ormai è impossibile non farle», ha affermato il governatore a «Il Fatto», preannunciando la volontà di candidarsi alla guida del centrosinistra. «Voglio capire se c'è la possibilità di rimettere in moto una speranza» dice il leader della Sel.

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