sabato 12 giugno 2010

La voce di Tabucchi

Legge-bavaglio, Tabucchi: l’Europa dovrebbe farci un esame di democrazia

di Silvia Truzzi, il Fatto Quotidiano, 4 giugno 2010


Mentre va in scena il balletto delle mediazioni, del “rimetti quello, leva questo”, delle aggiustatine a una legge impossibile da sanare perché è un morbo senza cura, abbiamo raggiunto Antonio Tabucchi. Che avverte tutti gli altri Paesi: la malattia della democrazia italiana è contagiosa.

Professore, lei dice da tempo che sarebbe giusto rivolgersi all'Europa perché fermi certe violazioni della nostra Costituzione. Ora la Fnsi propone un ricorso alla Corte europea dei Diritti dell'Uomo contro la legge bavaglio.
Credo che sia necessario chiamare in causa l'Europa: il Consiglio d'Europa e la Commissione europea. Un esempio per tutti: venerdì 21 maggio Repubblica riportava una notizia della stampa inglese in una rubrica intitolata La curiosità, “Solo re e sceicchi battono Silvio”. Da questa classifica Silvio Berlusconi risulta essere il quinto uomo più ricco del mondo. Dopo il re di Thailandia, il sultano del Brunei, lo sceicco degli Emirati arabi uniti e il re Abdulah dell'Arabia Saudita che Repubblica definisce “politici”. Noi però siamo in Europa. Se in un Paese europeo il presidente del Consiglio è il quinto uomo più ricco del mondo è ovvio che quel Paese non è una democrazia.

Perché?
Quell’uomo può comprarsi tutto il Paese, come infatti è accaduto in Italia. L'Europa deve finirla con questa favola che ci vuole cittadini di un paese democratico. È una favola a cui non crediamo più. Però tutti fanno finta che tutto vada bene. L'Europa non è un'unione democratica, se uno solo dei suoi Paesi membri non lo è.

Qualche segnale c'era stato. Ad esempio la nomina di Rocco Buttiglione a Commissario europeo, nel 2004, fu respinta per le sue posizioni sull’omosessualità.
Perché questo deve valere per un singolo e non per un paese intero? Perché l'Italia non viene sottoposta a un test sulle regole della democrazia? C’è un vizio nell’Europa attuale. L'Unione non funziona economicamente ma anche politicamente lascia grandi dubbi. Il presidente della Commissione, José Manuel Durão Barroso, è un politico che in passato ha fatto scelte molto radicali, schierandosi con Bush contro l’Onu. Assieme a lui, ad accogliere Bush alle Azzorre, c’era anche Berlusconi. Non è una malignità pensare che tra Barroso e Berlusconi ci sia un'assonanza di vedute. Non trovo convincente che il presidente della Commissione sia un uomo politico con un’ideologia così marcata. Dovrebbe essere un esperto, un saggio, un tecnico. La Commissione risulterebbe più credibile.

Parliamo della legge sulle intercettazioni. Che ne pensa?
Una legge simile esisteva nel Portogallo salazarista. Barroso dovrebbe saperlo. A meno che il suo obiettivo non sia introdurla di nuovo nel suo Paese, perché una legge che diventa vigente in uno Stato membro diventa poi plausibile per tutti gli altri. L’Europa intera dovrebbe essere allarmata, l’Italia è contagiosa, esattamente come lo fu l’Italia di Mussolini immediatamente copiata da Germania, Ungheria, Romania, Spagna e Portogallo. Dunque il problema non riguarda soltanto l'Italia. E non si risolve solo al Parlamento italiano. È dal Parlamento europeo che bisogna esigere che in Italia ci siano le stesse regole di tutti gli altri Stati membri. Berlusconi e il suo governo in quanto a leggi traggono ispirazione da Gheddafi e Putin. L’uso della polizia è quello del Cile di Pinochet: che i responsabili dei massacri del G8 condannati dalla Magistratura siano mantenuti al loro posto, la dice lunga su certe pulsioni violente che il governo italiano nasconde malamente. Si tratta, a ben vedere, di apologia di reato.

Molti altri guai oltre al bavaglio, quindi.
Una legge di censura come quella che vogliono far passare non esiste in nessun Paese occidentale. Rivolgersi alla Corte dei Diritti dell'Uomo è plausibile, ma prima dobbiamo pretendere dal Consiglio d'Europa che da noi siano rispettate le regole proprie di una democrazia. Altrimenti dobbiamo chiederci se l'Europa non sia solo un'unione di contabilità . Non c'è una Commissione giustizia? Non c’è una Commissione che si occupa del funzionamento della democrazia? L'Italia che deve chiedere giustizia al Tribunale di Strasburgo, come se si trattasse di un singolo processo sbagliato. Questo non è un contenzioso tra due cittadini, è un problema di un paese intero.

Però il ricorso può essere per il momento uno strumento per stoppare questa legge.
I politici dell'opposizione con i rappresentanti della stampa potrebbero fare un sit-in a Strasburgo, in tal modo si renderebbe evidente l'anomalia-Italia. Altrimenti, con tutti i problemi economici - la crisi, la Grecia e via dicendo - passerà inosservata questa legge infame e pericolosa. Del resto, da un punto di vista dello stravolgimento delle regole, l'Italia non interessa più a nessuno, Berlusconi ne ha fatte talmente tante che ormai li ha assuefatti all’illegalità.

Non è vero: a Putin e Gheddafi interessa.
Infatti anche questo problema dovrebbe essere posto. Perché Berlusconi si può tranquillamente recare in Kazakhstan, in visite private, quando questo paese, che è guidato da un dittatore, è stato messo all'indice dall'Europa come paese sospetto? Perché un Paese membro può intrattenere questo tipo di amicizie? E ancora: se un incrociatore che batte bandiera russa arriva in visita privata nelle nostre acque territoriali, si deve ispezionare oppure no? Cosa porta a bordo? Perché in Corsica un incrociatore di Putin non può attraccare senza un’ispezione dell’antiterrorismo francese che verifichi cosa c’è nella stiva? Avete mai visto il presidente del Consiglio di un altro paese europeo che abbia un bunker segreto?

Con la Russia siamo grandi amici. L'anno prossimo è l'anno della lingua italiana in Russia e della lingua russa in Italia: 12 mesi di scambi. Un protocollo firmato da Bondi nei giorni di Draquila a Cannes e dell'appello degli editori al salone del libro.
Solo in Italia un Bondi può essere ministro. Un protocollo in più o uno in meno per lui fa lo stesso. Berlusconi, ripeto, è il quinto uomo più ricco del mondo, non è unicamente un presidente del Consiglio e deve curare i suoi affari. I rapporti che intrattiene con personaggi sospetti per la comunità internazionale sono di ordine ideologico o economico? Certe cose l’Europa le sa. Perché fa finta di niente? È stupefacente come l'Italia possa derogare a direttive europee così tranquillamente.

Amnesty International si è espressa in modo molto duro sulle nostre politiche di respingimento degli immigrati.
Amnesty è una grande organizzazione internazionale. Ma non ha nessun potere politico. Di tutte queste questioni si deve occupare l'Europa.

(4 giugno 2010)

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