mercoledì 16 giugno 2010

Ancora Rita




Aspettando la Rivoluzione

Ogni giorno mi chiedo: “Sarà oggi quello giusto?” Da quando ho deciso che io la Rivoluzione la inizierò con almeno cinque minuti di ritardo, ho un’ansia minore e anche diversa, come quella che si ha nella piacevole attesa. Leggo i giornali, guardo fuori dalla finestra, e tutto mi sembra esattamente calmo come era ieri, tranne forse per le bandiere dell’Italia che potrebbero anche confondermi, se non sapessi che ci sono in corso un paio di guerre e i campionati del mondo.

E anche stamani, mi sono posta la domanda del secolo: “Sarà oggi il giorno della Rivoluzione? Dovrò davvero – con calma – levare la polvere agli anfibi?”

È lecito domandarselo, dopo il nuovo caso Spatuzza. Possiamo noi, cittadini di uno stato democratico, tollerare di essere governati da una cosca mafiosa deviata, che senza nemmeno nascondersi condanna a morte un uomo? Non dare protezione a un pentito di mafia, cos’altro è se non una condanna a morte? Forse è bene ricordare che il pentito Gaspare Spatuzza è colui che con la sua testimonianza ha rivelato la vera natura criminale del senatore della Repubblica Italiana, marcello dell’utri. Il resto del conto potete certamente farlo da soli, senza che io cada nella retorica. A guardar bene, si potrebbe addirittura palesare una sorta di conflitto di interessi. E a proposito di Spatuzza, è bello notare come oggi tutti i giornali ne riportino l’immagine, con le mani dietro la schiena condotto via dalle guardie. Il garante della privacy, non avrà nulla da ridire dal momento che si vede la faccia (di un uomo morto) ma non si vedono le manette.


“Oggi?” No. Evidentemente non è nemmeno abbastanza grave il fatto che, in fase di indagine, non si possano scattare fotografie all’insaputa dei criminali. Vengono sempre male le foto a sorpresa, con i capelli spettinati, la barba di tre giorni, e la mano infilata dentro i pantaloni per nasconderci una mazzetta. Probabilmente, sempre per via del conflitto di interessi, le riprese e le fotografie saranno consentite solo per trasmissioni televisive sul modello di Candid Camera, o per essere pubblicate sui giornali di gossip.

Confesso d’aver avuto un’ansia un po’ più adrenalinica oggi, simile a quella da tremarella da innamoramento, un’ansia bella. Perché ora che è chiaro quale fosse il concetto reale delle leggi decisioniste del governo del fare, rispetto alla ricostruzione dell’Aquila, credevo che qualcuno si sarebbe incazzato davvero. Scoprire che abolire le gare d’appalto, in realtà non serviva ad abbattere i tempi della ricostruzione, ma a creare una cosca d’affari che si spartiva i pezzi della città devastata direttamente a palazzo Chigi, io pensavo fosse grave, ma evidentemente io sto sempre là appesa alla mia miserabile realtà, soprattutto avendo avuto più di una volta l’occasione di visitare L’Aquila del post terremoto e L’Aquila dei miracoli.

“Sarà domani? Partirà dalla Sardegna?” La Marcegaglia si sta mangiando anche il Sulcis, dopo aver avuto in comodato d’uso La Maddalena. Chissà, magari i miei conterranei questa volta riusciranno davvero a reagire … ma è più probabile che si aspetti Settembre, quando il clima rinfrescherà, e quando per l’ennesima volta si scoprirà che l’invasione e la colonizzazione che in tanti attendono per trovare un lavoro da sguattero al soldo dei pochi ricchi che possono permettersi una vacanza in Resort, dove si tiene il culo a bagno in una piscina a due metri dal mare, non solo non ha portato lavoro, ma si è mangiato anche un altro pezzo di spiaggia.

Rita Pani (APOLIDE)

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