domenica 15 gennaio 2012

Questo paese è in mano ai deficienti. E la barca affonda.



Il comandante Schettino

“UNA SMARGIASSATA ASSURDA” - PER L’EX COMANDANTE DELLA TIRRENIA SACELLA, “NON SI PUÒ ESCLUDERE CHE ABBIA ONORATO LA CONSUETUDINE DI SALUTARE A TERRA” - “LE NAVI SONO MODERNISSIME, CON RADAR E SCANDAGLI DI PROFONDITÀ. MA A UNA VELOCITÀ DI 20 NODI, SERVE A POCO: QUANDO SEGNALA I BASSI FONDALI È GIÀ TARDI. E POI VISTO CHE AVEVA CAMBIATO ROTTA, ERA SICURAMENTE COMANDATA MANUALMENTE” - “IL PERSONALE È IN MINIMA PARTE COSTITUITO DA MARINAI. IL RESTO È PERSONALE DI CAMERA, DALLE MILLE NAZIONALITÀ, SPESSO DIFFICILE DA ADDESTRARE”…

Fabio Pozzo per "la Stampa"


"Quel comandante ha fatto una balentia assurda. Una smargiassata". Bruno Sacella, genovese comandante di lungo corso in pensione, per 12 anni direttore d'esercizio della flotta Tirrenia, presidente del Museo marinaro di Camogli, lo dice a muso duro. Perché tragedie simili fanno male.

Comandante, perché il collega della Concordia si è avvicinato così tanto al Giglio?

«Non si può escludere che abbia onorato una consuetudine: si accosta, per azionare fischi o la sirena, e in questo modo "salutare" a terra».

In un video del 2011, su YouTube, questa manovra della Concordia è documentata in modo chiaro.
«Anch'io con le mie navi accostavo davanti a Camogli per "salutare". Ma non sono mai andato contro gli scogli. Lo facevo a distanza di sicurezza».

Una tradizione tollerata.
«A Camogli oggi sarebbe vietata, ma alcune navi ottengono un permesso speciale».


Chi decide le rotte?

«Sempre e comunque il comandante. Le rotte, per navi passeggeri che coprono itinerari consueti, sono come autostrade: sempre le stesse. Salvo eccezioni, come l'avvicinarsi di più a terra, decise sempre dal comandante».


È usuale infilarsi tra il Giglio e l'Argentario, risalendo il Tirreno, anziché lasciarsi l'isola all'esterno?

«Io l'ho sempre fatto. Ce n'è di acqua a disposizione. La Concordia, però, a quanto sembra dalla prime ricostruzioni, si è avvicinata troppo al Giglio. E questa, se confermata, sarebbe una grave imprudenza: in caso di avaria, di black out, la nave diventa ingovernabile, è il disastro».

Le «love boat» moderne hanno strumentazioni sofisticate: joystick al posto del timone, eliche laterali, radar, ecoscandagli, Gps, pilota automatico.
«I doppi radar sono impostati per avvistare altre navi e non la costa. L'ecoscandaglio si usa a lento moto, mentre si scala un porto: a una velocità di 20 nodi, come pare navigasse la Concordia, serve a poco: quando segnala i bassi fondali è già tardi. E il pilota automatico, in manovre di questo tipo, non è in funzione: sarebbe davvero una pazzia».

Dunque, il timone della Concordia era governato manualmente.
«Certo. E quando si decide di avvicinarsi così tanto a terra solitamente è il comandante a gestire la manovra, o un timoniere di sua fiducia».


Alcuni passeggeri sostengono di aver visto il comandante nei saloni...

«Non aveva l'obbligo di stare in plancia: quello tra Giglio e Argentario non è uno stretto pericoloso».

Poniamo il caso che il comandante fosse in plancia. C'era anche almeno un altro ufficiale, no?
«Il terzo ufficiale, più due marinai. Ma quando sale il comandante in plancia è lui che prende il comando. Figurarsi se dice qualcosa un graduato più giovane e meno esperto».

Immaginiamo la scena: la nave parte da Civitavecchia, naviga verso Nord, urta gli scogli delle Scole, procede nella sua marcia, ormai sbilanciata su di un lato, ed è spinta dall'equipaggio ad incagliarsi vicino alla costa, invertendo la rotta, tanto che il relitto ha la prua verso Sud.
«Una manovra di buon senso per impedire l'affondamento».


Poi, le polemiche sull'allarme e i soccorsi.

«Escludo la mancanza di dotazioni di sicurezza: la Costa è una compagnia serissima. Tutto è a norma, certificato. Anche le esercitazioni d'emergenza sono compiute regolarmente. Certo, il personale è in minima parte costituito da marinai. Il resto è personale di camera, dalle mille nazionalità, spesso difficile da addestrare».

I passeggeri lamentano il ritardo nell'avvio dei soccorsi.

«Forse è stato sottovalutato il pericolo. Anche lo sbandamento della nave era prevedibile».

Scusi, comandante, ma resta la domanda: perché la Concordia è passata così vicino al Giglio? Per far vedere l'isola ai passeggeri
?
«Di notte, d'inverno? Ma non si vede nulla!».



ED ECCO LA PROVA DELL'IDIOZIA AL POTERE

I passaggi radenti della Concordia, una piacevole consuetudine....

Pubblichiamo di seguito la lettera di ringraziamento che il Sindaco Ortelli ha inviato nei giorni scorsi al Comandante Costa Crociere Massimo Garbarino al Comando della Costa Concordia in occasione del passaggio ravvicinato al Giglio lo scorso 14 Agosto e l'immediata risposta che il Comandante ha inviato a tutta la comunità gigliese a stratto giro di posta.

"Egregio Comandante Massimo Calisto Garbarino,
dopo l'incredibile spettacolo di ieri sera, con il passaggio della supernave Concordia davanti a Giglio Porto, non potevo esimermi dall'inviarLe un messaggio di compiacimento a nome di tutta la nostra comunità, compresi i graditi ospiti turisti, omaggiati da questo importante evento.

Grazie all'intercessione dell'amico carissimo Mario Palombo, storico comandante della Costa Crociere, abbiamo assistito ad uno spettacolo unico nel suo genere, diventato un'irrinunciabile tradizione di cui ne sono onorato e per questo motivo mi faccio inteprete di ringraziamento personale a Lei ed al suo equipaggio pregandola estendere la nostra riconoscenza anche alla Costa Crociere che oramai da anni premia in questo modo un'isola tra le più belle del panorama insulare nazionale.

Spero vivamente di averla un giorno ospite dalle nostre parti, naturalmente previo accordo con Mario, insostituibile ed autorevole sostenitore isolano.

Cordiali saluti
Sergio Ortelli"

"Signor Ortelli buona sera,
mi scuso per il ritardo nel rispondere alla sua graditissima lettera.

E' ormai la seconda volta che effettuo il passaggio di fronte all'isola del Giglio nel mese di agosto
con la Costa Concordia. Era stata una meravigliosa esperienza tre anni addietro, ed è stata altrettanto emozionante quest'anno.

Ieri sera, transitando di fronte al porto, ho potuto notare le migliaia di flash delle macchine fotografiche, e si potevano anche vedere i numerosi turisti che hanno assistito al passaggio, grazie anche alla pubblicità che avete fatto su GiglioNews. Il passaggio è stato pubblicizzato anche a bordo della nostra nave, ed erano molti gli ospiti sui ponti esterni a godersi questo evento speciale.

La vostra è un isola meravigliosa, proprio come piacciono a me, piccole, e che ho avuto modo di "visitare" dall'alto grazie alla tecnologia di internet. E' un piccolo paradiso che spero di poter visitare nei prossimi anni, e sono convinto che me ne innamorerò, grazie anche ai racconti del comune amico Mario.

E' stato un evento bellissimo, e spero possa divenire anche per noi di bordo, una tradizione da continuare.

Nell'augurare ogni bene e prosperità alla vostra comunità, colgo l'occasione di porgere i miei più cordiali saluti.

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