domenica 22 gennaio 2012

Alziamo finalmente la voce



Vendola all'assemblea di Sel

"Ora nuovo fronte democratico"

Il leader di Sinistra e libertà: "Al Giglio naufragata idea della modernità". "Scardinare potere del capitalismo finanziario". Difesa dell'acqua pubblica e della Fiom. Asse con De Magistris e Rita Borsellino.

di CARMINE SAVIANO, da Repubblica


Vendola all'assemblea di Sel "Ora nuovo fronte democratico" (agf)
ROMA - Una sinistra di governo. Che costruisca la propria azione politica intorno al primato della giustizia sociale. Rompere le diseguaglianze, affrontare e battere la paura nel futuro, scardinare il potere del capitalismo finanziario. Nella Sala America dell'Hotel Summit. Roma, Nichi Vendola chiama a raccolta il popolo di Sinistra Ecologia e Libertà. Per rilanciare il lavoro di un partito la cui ragione sociale e dar vita "all'Italia Migliore". Ambientalismo, lotta alla speculazione, difesa dei Beni Comuni. Denuncia senza fine del liberalismo strisciante, difesa del lavoro. Al di là della tecnica: "Non possiamo stare nel recinto deciso da quattro banchieri e da tre agenzie di rating. Non è possibile. Tutto questo è contro la democrazia".

L'intervento del Governatore della Puglia parte dalla tragedia del Giglio, il "naufragio di un'idea di modernità". Un evento che obbliga a mettere al primo posto dell'agenda politica la cura del patrimonio ambientale. Un patrimonio fatto di beni comuni, gli stessi che "vengono continuamente messi in discussione e sacrificati sull'altare dei privilegi della finanza. Nonostante i referendum, nonostante la volontà della maggioranza degli italiani". Il riferimento alle liberalizzazioni è palese. Così come il messaggio che Vendola lancia al governo Monti: "la tecnocrazia non può congelare il calore della democrazia". Anzi. La crisi economica e sociale apre spazi "al populismo, a nuove forme di politiche reazionarie". Invece, la "buona politica" è ascolto delle richieste dei cittadini.

Ed è proprio sotto l'insegna di un nuovo rapporto con i cittadini, che Vendola chiama alla costruzione di un nuovo fronte democratico. Tutti stringono mani a Luigi De Magistris, a Rita Borsellino, a Giuliano Pisapia e a tutti gli amministratori locali che nella scorsa primavera ha "dato il primo colpo al berlusconismo". Applausi a scena aperta per Maurizio Landini e alle battaglie della Fiom. Il lavoro, cardine di una politica di sinistra, centro intorno al quale costruire un nuovo patto sociale basato sull'aggressione delle "nuove forme di povertà". Tutto nella cornice degli "Stati Uniti d'Europa", l'orizzonte di ogni politica progressista. Un'Europa che sia finalmente "soggettività politica" e non solo luogo di realizzazione di politiche di austerity. Vendola non le manda a dire: Merkel e Sarkozy sono "una coppia mediocre" a cui non conviene affidare le sorti di milioni di cittadini.

Poi il Mezzogiorno, la morsa della criminalità, la necessità di restituire ai cittadini del Sud la speranza nel futuro. Poi il panorama politico italiano. Il rischio è mortale: "un berlusconismo di ritorno". Ancora più cinico e cattivo. L'unica cura è la costruzione di un nuovo centrosinistra. "Per un partito come il nostro, nato quindici mesi fa, senza parlamentari e senza quattrini, c'è una sola ambizione: innovare la politica, aprirla, farla uscire dalle stanze chiuse dei partiti". Il messaggio agli alleati naturali di Sel è chiaro: "Il Pd, l'Idv, la Federazione della Sinistra devono lavorare per mandare definitivamente in soffitta il berlusconismo". Senza sospendere la politica nella tecnica. Avendo il coraggio di dire "che quello che ci piace delle liberalizzazioni è ciò che in quel decreto non c'è". Un cambiamento sociale. Orientato secondo quell'idea di civiltà, "quel filo rosso", che "ci consente di dire che il solo possedere la tessera della Fiom non può essere causa sufficiente per essere espulsi dal proprio posto di lavoro".

E se Vendola chiude il suo intervento sulla legge elettorale - "da cambiare, anche se questo Parlamento non ha l'autorità morale per farlo" - il sindaco di Napoli, Luigi De Magistris mette al centro "la costruzione dell'alternativa". Stella polare, i Beni Comuni. Poi il welfare, che "ormai è considerato un lusso". "Dobbiamo rafforzare la connessione sentimentale che abbiamo stretto con i cittadini. Siamo già maggioranza nel Paese. La nostra è una rete di resistenza nazionale che nel 2013 può portarci al governo del Paese". Interviene anche Cristina Comencini, per il Comitato Se Non Ora Quando, invitando "a considerare il fatto che il rinnovamento passa anche da una riconsiderazione del ruolo delle donne".

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