giovedì 12 gennaio 2012

BYE EURO NEL 2014?


Giuliana Ferraino per il "Corriere della Sera" -


Più si aggrava la crisi, più si rafforza l'ipotesi di un'integrazione politica e fiscale tra i Paesi dell'eurozona e meglio sarebbe abbandonare la moneta comune. L'ennesima provocazione sulla prematura rottura della zona euro è firmata da Robert Barrio, professor di economia all'Università Harvard, che sul Wall Street Journal suggerisce una strategia di uscita dall'euro alquanto originale. Con morte annunciata nel 2014.


L'Unione Europea specifica con grandi dettagli come fa un Paese a entrare nell'unione monetaria, non offre però alcuna ricetta per uscirne né prevede l'espulsione. La soluzione più semplice sarebbe di cacciare i membri meno qualificati a farne parte sulla base della mancanza di disciplina fiscale. Quindi la Grecia sarebbe il candidato più ovvio. Ma il professor Barrio ha un «piano migliore», che rovescia la logica comune. Bisognerebbe cominciare dall'alto, dalla Germania, suggerisce.


La Germania potrebbe creare una valuta parallela, un nuovo marco tedesco ancorato all'euro con un cambio alla pari, spiega l'economista. Il governo di Berlino dovrebbe garantire ai detentori di Bund in euro, la possibilità di convertirli in titoli di Stato denominati nella nuova valuta al cambio di uno a uno fino a una certa data prestabilita, supponiamo due anni. E anche i contratti privati in euro verrebbero cambiati in contratti espressi in marchi nello stesso arco di tempo. Durante la transizione l'euro e il marco circolerebbero come valute parallele.


Anche altri Paesi, come l'Italia, potrebbero scegliere la stessa strada e reintrodurre le monete nazionali in due anni di tempo. Se tutti i Paesi dell'eurozona adottassero questo meccanismo, la scomparsa dell'euro nel 2014 assomiglierebbe all'estinzione delle 11 divise nazionali alla fine del 2001, argomenta il professore. Senza spiegarci che cosa accadrebbe agli spread.

Nessun commento:

Posta un commento