mercoledì 29 giugno 2011

Ad memoriam






Si chiamavano Deh e Beethoven. Lei era una gallinella livornese di 6 mesi ormai, presa piccola al mercato per fornire un po' di bianco alla nostra razza nerastra di galline. Siccome non era stata però ben accolta dai suoi simili al suo arrivo, era diventata quasi domestica: dormiva sul dondolo davanti alla cucina e mi volava sulla spalla. Era molto simpatica ed intelligente ed, essendo livornese, l'avevo chiamata "Deh".

Lui era nato in aprile del 2010 qui da noi e crescendo era di una bellezza straordinaria, con un ciuffo in testa che oscillava al muoversi del suo collo, come se stesse suonando mentre cantava e per questo mi aveva ispirato il nome di Beethoven.

Erano pieni di aspettative ed ottimisti, intelligenti e pacifisti. Ma non avevano calcolato che nel bosco di fronte a casa, quando smette di scorrere un rivolo di acqua che esonda dal laghetto, da giugno a settembre c'è sempre una volpe incline a servirsi dei nostri pennuti come se fosse ad un comodo self service.

Deh l'ho vista coi miei occhi portar via dalla volpe, verso le 12 - ora di pranzo, no? - lo scorso anno in settembre.

Beethoven è sparito misteriosamente ieri pomeriggio, una delle rare volte che si è allontanato da casa, ignaro del pericolo e forse ingolosito dalle cavallette. Era un gallo democratico e poco aggressivo, che aveva dovuto cedere il potere sulle galline a suo fratello Blacky, un virgulto tutto nero e più aggressivo che lo teneva lontano dalle pulzelle beccandolo senza pietà se pretendeva di coprirle.

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