lunedì 12 novembre 2012
Le trame perenni di Baffetto.
La persistente caduta dei corsi di Borsa sta seminando il panico da scalata nel mondo finanziario domestico. In effetti, agli attuali valori di listino non sono poche le aziende di peso che speculatori esteri potrebbero portarsi via, come si diceva un tempo, per quattro lire. Con tempestività il governo Monti ha ridisegnato - sulla falsariga del modello francese in materia - modi e termini della "golden share" nazionale in modo da mettere al riparo da acquisizioni incresciose le imprese di settori strategici come l'energia e gli armamenti.
Ma accanto al governo ora si sta muovendo un altro organismo: il Copasir, ovvero il Comitato di controllo sull'attività dei servizi segreti, presieduto dall'ex-premier Massimo D'Alema. Il quale sta realizzando una serie di audizioni dei vertici di importanti gruppi pubblici (Enel, Finmeccanica, Fincantieri) e privati (Unicredit e presto Generali).
(immagine dagospia)
E' un attivismo che fa sorgere qualche dubbio di eccesso di zelo se non addirittura di incontinenza istituzionale. "Nulla quaestio" che le nostre "barbe finte" indaghino sui rischi di manovre finanziarie ostili verso imprese nazionali e ne riferiscano in conseguenza al Copasir: ci mancherebbe che non lo facessero. Ma che i membri del Copasir facciano indagini dirette in prima persona denota una visione forse un po' troppo esorbitante dei loro compiti.
Massimo Riva per "Affari & Finanza - La Repubblica".
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