lunedì 2 luglio 2012

Controcronaca del summit di Bruxelles.

MONTI DI MENZOGNE di PAOLO BARNARD, dal blog:"Fronte di Liberazione dai banchieri".
Il cosiddetto successo di Mario Monti al vertice europeo di venerdì scorso è una montagna di menzogne che questo indecente tecnocrate dell’economicidio italiano vende a un’intera nazione a rischio, e a imprese al collasso, solo perché i miei colleghi giornalisti sono spazzatura. E solo per calmierare la giusta esasperazione che serpeggia fra noi italiani minacciati oggi nella sopravvivenza economica e dunque democratica. Basta studiare quello che si dovrebbe conoscere se si fa questo mestiere per smascherare ogni singola strombazzata di Monti e l’intero racconto teatrale che ne hanno fatto i giornali, Repubblica in testa. Ed è dagli strilli di questo foglio che parto: Repubblica: L'intesa prevede che il fondo salva-stati dell'Unione (MES) intervenga in maniera automatica nel caso in cui gli spread di una nazione virtuosa superino una determinata soglia ancora da stabilire. Sul piano tecnico ottiene che lo scudo scatti dopo la firma di un apposito memorandum con Bruxelles, ma senza obblighi di riforme lacrime e sangue in stile Grecia monitorate dalla famigerata troika Ue-Bce-Fmi. Una umiliazione che Monti non vuole in nessun caso subire. Barnard: Questo è tutto falso. Ma prima ci sbarazziamo della vittoria-pagliacciata numero uno ottenuta da Monti, che cioè il MES (Meccanismo Europeo di Stabilità, o fondo salva Stati) da oggi interverrà a comprare titoli di Stato di un Paese i cui spread e tassi superino il livello di guardia. Monti dice che questo avverrà se il Paese ha i conti in ordine. Nulla di nuovo, tutto era già previsto dal Trattato MES da mesi, dove si legge che “Il MES può comprare i titoli di Stato del Paese in difficoltà direttamente all’emissione (mercato primario). O sul mercato secondario (titoli già emessi)”, nell’Art. 17-18, e anche qui solo se il Paese ha i conti in ordine. Monti vi dice di aver vinto una concessione che era già scontata. Ora sull’automatismo dell’intervento del MES e sulla millantata esclusione per l’Italia dalle “umilianti”condizioni della Troika sui prestiti eventuali. L’intervento non è automatico se prima va firmato un memorandum. Il memorandum di cui si parla era già specificamente previsto nel testo del MES da tempo, e dice cose precise: Lo Stato che chiede soccorso finanziario deve scrivere, in accordo con laCommissione Europea, col FMI e con la BCE (Troika), un Memorandum dove si vincola a obbedire a tutto ciò che il MES e FMI gli richiederanno, a tutti i Trattati, a tutte le condizioni del prestito, persino a critiche e suggerimenti dei sopraccitati (Art. 13-3). Il MES è già stato firmato dai capi di governo dell’Eurozona il 2/2/2012 e sarà ratificato questo mese. Come si legge nel testo del MES, l’intervento della Troika è assolutamente previsto, e per evitarlo i leader dell’Eurozona dovrebbero riscrivere e ri-firmarel’intero Trattato europeo che ha creato il MES. Impossibile entro questo mese. Ciò che Monti ci ha venduto come una vittoria dell’orgoglio italiano è una menzogna ad uso dell’opinione pubblica che lo stava abbandonando. Ma c’è molto di più e di peggio. L’umiliazione di cui parla Mario Monti è già stata inflitta all’Italia, via Trattati europei sovranazionali e vincolanti come il Patto di Stabilità, Il European Semester, il Preventing Macro Economic Imbalances, l’Europact, il Fiscal Compact ecc. di cui ho già scritto. Il MES dice specificamente che gli Stati firmatari sono obbligati al rispetto di questi Trattati. Il Fiscal Compact, un Trattato firmato da Monti il 2 marzo scorso, e che entrerà in vigore il primo gennaio prossimo, stabilisce che: 1) La sovranità di spesa dell’Italia è soppressa. Ogni sua decisione di spesa sarà giudicata, e correzioni possono essere imposte dall’esterno. Le correzioni saranno dettate dalla Commissione Europea di tecnocrati non eletti (che, come ampiamente dimostrato, rispondono alle lobby finanziarie di Bruxelles, nda). Sancito dal Fiscal Compact nel TITOLO III art. 3/1 e) - 3/2. 2) Se l’Italia disobbedisce sarà multata dalla Corte Europea di Giustizia per 2 miliardi di euro. Sancito dal Fiscal Compact nel TITOLO III art. 5/1 a) – art. 8/1 – 8/2. 3) Dalla firma di questo Fiscal Compact in poi, uno Stato della zona Euro, come l’Italia, dovrà chiedere un’approvazione alla Commissione Europea e al Consiglio Europeo prima di emettere i propri titoli di Stato.Qui la funzione primaria di autonomia di spesa dello Stato sovrano è cancellata, con una umiliazioneindicibile. Sancito dal Fiscal Compact nel TITOLO III art. 6. 4) Se uno Stato dovesse aver bisogno di sostegno finanziario europeo attraverso un salvataggio da parte del Meccanismo Europeo di Stabilità, non avrà un singolo Euro se prima non avrà firmato il Fiscal Compact e non lo avrà obbedito in toto in tutte le clausole di perdita di sovranità umiliante di cui sopra. Sancito dal Fiscal Compact nella premessa a pag. 4 Il teatro a uso e consumo dell’opinione pubblica continua sul giornale di Scalfari in toni da soap. Repubblica: La giornata è stata lunghissima. Monti ha negoziato dalle nove del mattino, prima al telefono, poi di persona. Contatti anche con la Merkel e i vertici delle istituzioni europee. Ma da Berlino fino alla svolta è stato sempre e solo un "nein"… Ce n'è abbastanza per puntare i piedi. E infatti lo fanno. Mentre a Varsavia si gioca la semifinale tra Italia e Germania, Monti pone il veto sull'intero pacchetto Europa… Rajoy lo segue a ruota. Il francese Hollande li appoggia, ma senza tirare troppo la corda. La Merkel resta comunque di stucco, spiazzata… La Cancelliera è nell'angolo… Uno smacco. Quando anche lei lascia il palazzo della Ue è terrea in volto. Barnard: Sembra una partita di calcio, ed è commedia. Questi leader sanno alla perfezione cosa hanno già firmato, e sanno di aver venduto al disegno Neomercantile e Neoliberista europeo – per mezzo di Trattati europei sovranazionali e vincolanti – tutte le sovranità primarie che erano degli Stati prima della creazione dell’Eurozona, da quella parlamentare (Trattato di Lisbona) a quella monetaria (Trattati Maastricht –Eurozona). Infatti… Repubblica: La frenata di Merkel- Arrivando questa mattina al Consiglio europeo per la ripresa dei lavori, Angela Merkel aveva rilasciato una dichiarazione in apparente contraddizione con le conclusioni riassunte alla stampa da Monti: i Paesi i cui bond verranno acquistati dai fondi Esm/Efsf, aveva detto la cancelliera tedesca, dovranno rispettare condizioni che saranno verificate dalla troika Ue-Bce-Fmi. Barnard: Non si tratta di contraddizione o di incomprensione, ma della verità che la Merkel ha incisa nella sua memoria dei Trattati già approvati, come setto sopra. E’ stata una gaffe, cioè la verità detta per sbaglio. Uscendo dalla ‘vittoria’ da teatro dei burattini (noi) di Mario Monti, va specificato che neppure la tanto strombazzata novità del MES che da ora potrà ricapitalizzare le banche europee è una novità. Tutto già scritto e firmato nel MES a febbraio nell’ Art. 15. In particolare la novità per la Spagna non esiste, o meglio, esiste e sarà una trappola ancora peggiore della condizione presente. Cioè: le banche spagnole saranno ricapitalizzate oggi con lo stesso metodo già previsto dal MES nell’Art. 15, dove il MES presterà al governo spagnolo e questo ricapitalizzarà le banche, con più debito per Madrid, ma salvataggio banche fraudolente. L’idea che il MES ricapitalizzi le banche spagnole direttamente, senza quindi aggiungere debito su debito a Mariano Rajoy*, sarà possibile solo dopo che si sarà istituita un’Unione Bancaria europeacon poteri ancor più sovranazionali di quelli presenti. Quindi, in sostanza, una concessione da 5 soldi contro una da un miliardo. (* a dire il vero, anche con la seconda opzione si tratterebbe di debito spagnolo che si aggiunge al debito, ma questo è troppo complicato per questo articolo) Repubblica: Squinzi e l'abisso.“La recessione c'è, il debito in crescita c'è, l'abisso...”. Non prosegue Monti replicando alle parole del presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi. Poi aggiunge: “Mi sto imponendo una moderazione interpretativa sul linguaggio del presidente della Confindustria”. Per poi aggiungere: “Siamo sulla strada per un avanzo strutturale nel 2013”. Barnard: Come già scritto ieri in questo sito, la cosa tragica è il balletto dell’inconsapevole e del distruttore. Squinzi ignora la macroeconomia più elementare, e pur lamentando i mali veri delle imprese italiane giunge alle medesime terapie dell’economicidio di Monti. Troppo desolante per continuare. Conclusione: ho già detto infinite volte che rimedi come quello sbandierato dal vertice europeo di venerdì sono concime biologico sparso su orti all’ombra di Seveso. La struttura monetaria dell’Eurozona significa che ogni singolo euro speso dagli Stati membri per qualsiasi cosa, dalla Funzione Pubblica alla crescita nazionale, deve essere poi restituito a mercati di capitali privati da cui questi Stati sono oggi costretti ad approvvigionarsi di moneta (cosa che non era prima dell’euro), e che applicano tassi usurai a loro (truffaldina) discrezione. Quindi lo Stato di Monti se vuole ripagare i debiti dovrà venire poi a trovare gli euro uno dopo l’altro nella tasche di cittadini e aziende con tasse da economicidio e tagli alla spesa pubblica. Quindi crollo dell’economia, deflazione dei redditi, dei consumi, fallimenti di aziende… ecc. ecc. Il resto l’ho già scritto tante volte. ********************************************************************************** ************************************************************************************* **************************************************************************************** Europa, chi ha vinto? di Giulietto Chiesa, da Il Fatto Quotidiano. Tutti imbambolati gl’italiani hanno fatto confusione tra la vittoria dell’Italia sulla Germania e la “vittoria” di Mario Monti sulla Merkel. Hanno esultato le borse. Voglio ben vedere! Erano le uniche che potevano esultare, visto che sono state le banche a prendersi il bottino. E tutti ad applaudire come zombi. Non ci siamo accorti che tutta l’operazione serviva solo a ”rassicurare i mercati”. Cioè a sistemare i conti dei ladri. Non i nostri. Adesso facciamo i conti. Ma, prima di tutto, facciamo una scommessa: quanto credete che duri la bonaccia dello spread? Io dico che durerà qualche mese, fino a settembre-ottobre. Poi si ricomincia il ballo di San Vito, il “loro ballo”. Solo gl’ingenui di Repubblica e gli economisti di regime che tengono bordone possono pensare che la cosiddetta “speculazione” si accontenti di così poco. E’ come aspettarsi da una tigre affamata che ti mangi solo un braccio. Non esistono tigri del genere. Il cosiddetto “Meccanismo di Stabilità” è come un antipastino prima della grande abbuffata. Che è la terza. Qualcuno ha fatto i conti: le banche hanno già ricevuto 4500 miliardi di euro, cioè circa un terzo del pil europeo. La scommessa è facile. Basta guardare se, per caso, la compagnia di giro del gruppo Bilderberg-Goldman Sachs-Rockfeller e invisibili assortiti ha previsto di concedere qualche cosa. Se non ve ne siete accorti ve lo comunico io: niente. Divisione delle banche commerciali da quelle speculative? Niente. Divieto dei derivati? Non scherziamo. Chiusura degli off shore? Non fatemi ridere. Tassazione sui movimenti dei capitali? Risate a crepapelle. Imposizione di tasse adeguate alle grandi compagnie d’investimento? Questa è buona. Riduzione delle stratosferiche prebende ai banchieri? Se lo ripeti ti sparo. Hanno annunciato l’unione bancaria. Cosa sia nessun lo sa. Sappiamo solo che sarà controllata dall’entità meno trasparente d’Europa, cioè la Bce. A noi resta da pagare tutto. E ai maggiordomi il compito di privatizzare anche le nostre mutande. Avevamo previsto che saremmo andati tutti in Grecia, ma senza prendere l’aereo, visto che la Grecia arriverà in casa nostra. Questo ci preparano. E’ perfino possibile che non se ne rendano conto (quando sento parlare una come la Fornero mi viene il pensiero che questa non sappia nemmeno in che continente vive, non dico paese). Ma altri di questi forsennati lo sanno benissimo. Sono pronti e decisi. Preparano lo scontro sociale. La mia proposta è: prepariamoci a restituirglielo. ****************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************************** FT/RADIOCOR/REUTERS 1 - FT, VERO VINCITORE VERTICE UE E' LA MERKEL, NON MONTI (ANSA) - Il presidente del Consiglio Mario Monti ha "sfidato" Angela Merkel e ha "vinto la battaglia", ma il "vero vincitore" del summit di Bruxelles della settimana scorsa è stato "il cancelliere tedesco, non Monti": lo scrive oggi l'editorialista Wolfgang Muenchau in un commento pubblicato sul Financial Times. Monti è stato "intelligente" a minacciare il veto su "qualcosa di cui la Merkel aveva urgente bisogno", scrive Muenchau riferendosi al piano per la crescita da 120-130 miliardi di euro. Il presidente del Consiglio ha messo la Merkel "nell'angolo" e "sopravviverà qualche settimana o mese in più in politica": "é stato un esempio di classica diplomazia Ue". Tuttavia, sottolinea, questo è lo scenario che si è presentato sul palcoscenico di Bruxelles. Guardando "dietro le quinte", osserva, si vede che, "almeno per l'Italia, non è cambiato assolutamente nulla". Il fondo salva-Stati poteva già acquistare titoli italiani sul mercato ma non era utilizzato, scrive l'editorialista, sottolineando che l'Italia deve comunque firmare un memorandum d'intesa (Mou) ed essere soggetta alla Troika (Commissione Ue, Bce, Fmi), anche se la procedura sarà "meno invasiva", permettendo all'Italia di "salvare un po' più la faccia". Resta il fatto che la capacità di fuoco dell'Esm (European stability mechanism) di 500 miliardi di euro "non è cambiata", prosegue Muenchau osservando che questa somma, "semplicemente, non è abbastanza". Quindi, "Monti si sarà assicurato il giusto accordo politico, ma per risolvere il problema delle dimensioni dell'Esm avrebbe dovuto veramente insistere su una licenza bancaria". Per questo, è la Merkel la "vera" vincitrice: il cancelliere è riuscito a mantenere invariate le responsabilità della Germania. "Qualcuno - scrive - dovrà spiegarmi com'é possibile non avere alcun cambiamento nelle responsabilità complessive della Germania, né delle politiche della Bce, e comunque (dire) che adesso l'Italia e la Spagna possono essere al sicuro, quando non lo erano una settimana fa". In ogni caso, conclude, "probabilmente la settimana scorsa l'evento più importante non è stato l'accordo al summit, ma la dichiarazione della Merkel secondo cui gli eurobond non ci saranno 'finche' vivro": se così sarà, "la zona dell'euro non sopravviverà". 2 - FONDI ESM, UE: DIRETTAMENTE A BANCHE SENZA CAMBIO TRATTATO Reuters - La ricapitalizzazione diretta delle banche attraverso i fondi del Meccanismo europeo di stabilità non richiede una modifica del Trattato Esm. E' quanto afferma la Commissione europea. Il portavoce della Commissione per gli affari economici e monetari ha spiegato che gli articoli 14-18 del trattato dettano gli strumenti a disposizione dell'Esm per mantenere la stabilità finanziaria dell'area euro. "L'articolo 19 prosegue affermando che il board dei governatori può decidere di fare modifiche a quella lista" ha aggiunto il portavoce Simon O'Connor durante una conferenza stampa. "Questa è la nostra interpretazione di dove siamo in tal senso, che non sarà necessaria una modifica del trattato", ha detto. I leader europei hanno deciso nel summit del 28-29 giugno di permettere all'Esm la ricapitalizzazione diretta delle banche in difficoltà una volta che alla Banca (Santiago: BANCA.SN - notizie) centrale europea venga conferita un sorveglianza più diretta sul settore bancario della zona euro. 3 - EUROZONA: IL RISCHIO DELL'AFFONDO DI FINLANDIA E OLANDA Antonio Pollio Salimbeni per Radiocor - Era nell'aria che la strada per attuare l'accordo Eurozona per ricapitalizzare le banche e, soprattutto, difen dere Italia e Spagna dalla corsa ingiustificata degli spread, non sarebbe stata lineare. Per cui non sorprende che Finlandia e Olanda, sempre schierate sulle posizioni piu' rigide in materia di condivisione dei rischi della moneta unica (e spesso in linea con le tattiche tedesche), si oppongano all'acquisto 'facile' di titoli sovrani sul mercato secondario da parte del Fondo anti-crisi Esm e abbiano gettato sul tavolo la possibilita' di porre veti. I ministri finanziari hanno una settimana di tempo per decidere come attuare l'accordo di fine settimana e fra i tanti (e diabolici) dettagli ci sono anche le regole di voto. Nell'Ems vale la regola dell'unanimita' ma, come ha ricordato oggi la Commissione europea, e' sufficiente l'85% dei voti se una decisione e' 'urgente e necessaria per preservare la stabilita' della zona euro' (sulla base delle valutazioni dell'esecutivo Ue e della Bce). E' un fatto che Finlandia e Olanda arrivano insieme al 7,4% dei voti. Non sarebbe certo un buon inizio se si comincia subito con liti da condominio che possono solo farci tornare nel marasma dell'incertezza. Peraltro in contrasto con quanto concordato solo tre giorni fa.

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