lunedì 4 giugno 2012

PANGERMANESIMO.

"Crisi, Madrid peggio di Atene. Saremo tutti 'schiavi' di Angela" Giulio Baresani Varini, responsabile Wealth Management di Millennium Sim, sceglie Affaritaliani.it per lanciare l'allarme ma anche per individuare una soluzione che non piacerà. "La situazione della Spagna è ormai peggiore di quella della Grecia. Madrid rischia di non poter più accedere al credito". E quindi? "La soluzione intermedia sono le obbligazioni comuni oltre il 60% del debito, 'redemption pact'". Ma prima del summit Ue del 28 giugno "ci sarà un ammorbidimento di Angela Merkel sugli eurobond, a patto però dell'accettazione di quattro punti precisi imposti da Berlino: controllo dei bilanci nazionali (evitare situazioni greche o anche spagnole), vigilanza europea sulle banche (evitare un nuovo caso Bankia), politica finanziaria, fiscale, estera e di difesa comune; sistemi di welfare uniformi (in nessuno degli stati membri si andrà in pensione prima che in Germania)" "Si avvicinano le elezioni in Grecia e gli investirori di tipo anglosasone scommettono sull'uscita di Atene dall'euro. Mentre i money manager di stampo più europeo sono più ottimisti. Io, personalmente, continuo a sperare che si possa evitare. Comunque, il problema greco attualmente è stato superato da quello spagnolo e dal pericolo del contagio europeo", afferma ad Affaritaliani.it Giulio Baresani Varini, responsabile Wealth Management di Millennium Sim. "L'unica soluzione è convincere la Merkel a mollare qualcosa. E a convincere la Cancelliera possono essere i tedeschi stessi, in particolare l'Spd e i Verdi nella fase di approvazione del fiscal compact". E ancora: "La Spagna è talmente a rischio di richiesta di aiuti dall'Ue e dal Fondo Monetario Internazionale per causa della perdita di accesso ai mercati che probabilmente la Germania inizierà a sentire un proprio rallentamento economico e quindi potrebbe aprire a una sorta di obbligazioni comuni oltre il 60% del debito, il cosiddetto redemption pact. L'Italia potrebbe essere una beneficiarie di questa souzione o una delle più contagiate dalla crisi spagnola". "Ad ogni modo, da qui al summit Ue del 28 giugno, sarà pronto un piano in cui si parlerà della quattro condizioni dei tedeschi per aderire a una sorta di road map per i futuri eurobond. I punti sono: controllo dei bilanci nazionali (evitare situazioni greche o anche spagnole), vigilanza europea sulle banche (evitare un nuovo caso Bankia), politica finanziaria, fiscale (tutti i paesi dovranno avere un sistema sempre più convergente sul modello dell'Irlanda), estera e di difesa comune. L'ultimo punto sono sistemi di welfare uniformi (in nessuno degli stati membri si andrà in pensione prima che in Germania). Questi quattro punti prevedono una maggiore integrazione europea e sono le condizioni poste dalla Germania per dire sì agli eurobond. La mia previsioni è che per il 28 giugno si arrivi a un ammorbidimento delle posizioni tedesche in cambio di una disciplina e di un rigore. Si tratta di una maggior convergenza verso gli stati uniti d'Europa".

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