lunedì 4 giugno 2012

Il prof. Bagnai commenta Krugman e fornisce una analisi interessante.

Alberto Bagnai,dal suo blog Goofynomics, 4 giugno 2012. Il pezzo è come sempre efficace, corretto, esemplare. Non dice nulla di più di quanto dica Bellofiore (per fare un esempio) o di quanto ho detto io in Crisi finanziaria e governo dell'economia. In più, a me sembra anche di aver spiegato chiaramente il cui prodest. Basandomi sull'analisi di Froud (con la "o") citata nel lavoro, ritengo che la decisione di ridurre la dimensione dello Stato sia determinata dal desiderio da parte della finanza privata di impossessarsi dei risparmi attualmente ancora intermediati dal settore pubblico. L'attacco al debito pubblico e ai programmi di sicurezza sociale (sistemi previdenziali a ripartizione) è un attacco allo Stato in quanto pericoloso concorrente sui mercati finanziari. Perché pericoloso? Ma perché, come abbiamo detto più volte, se ben gestito, il debito pubblico è un asset risk free (da secoli). Il che non mi sembra si possa dire degli asset privati, tant'è che la crisi è dipesa proprio dalla loro intrinseca fragilità (a partire dai subprime, per arrivare fino alle banche spagnole...).

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