domenica 24 giugno 2012

E' il tempo di dirti quanto sei merda.

E' il tempo di dirti quanto sei merda. Oggi ho voglia di dirne quattro a quelli che rovinano questo mondo fantastico. Credo che ogni tanto faccia bene alla salute mettersi a urlare. Scusate il linguaggio, ma quando ce vo' ce vo'! Io ti odio merda secca (invettiva numero uno) Cacca putrida Razza dannata Hai corrotto Hai sprecato Hai speculato Hai rubato il sangue della terra Pagandolo con l’oro della guerra E ogni giorno ti freghi le mani contento Che non esista un Dio nel firmamento Che ti possa incenerire al momento Ma hai commesso un errore Hai creduto veramente Di poterci fottere la mente Sostituendo l’etica con l’estetica DEFICIENTE: hai riempito il mondo di telecamere e televisori E ora tutti possono guardare la tua faccia che fa veramente cagare Sei brutto fuori Sei brutto dentro Sei vomito, sei un’infezione Ma la cosa affascinante è che la puzza delle tue ascelle è debordante E inizia a uscire lentamente Anche dai televisori a colori delle marche migliori (L’ascella ne risente se nella tua anima non c’è niente) Coagulo di pus di iena triste La tua immagine non resiste Il sistema non funziona più Lo dice anche la tv E non c’è un solo posto al mondo dove tu possa nasconderti Quando porti alla disperazioni le Nazioni Poi succede che gli girano i coglioni E quella storia del popolo sovrano finisce che ci prende la mano La maggioranza ha il potere in democrazia La maggioranza ha il potere nella società dei consumi (se non compriamo più la tua pupù che cosa ci puoi fare tu?) Chiuderemo i paradisi fiscali Con l’aviazione e le forze navali Cancelleremo il segreto bancario usando in modo alternativo il sistema carcerario E poi ti presenteremo il conto E sarà salato, per tutto quello che hai rovinato E non ci saranno abbastanza avvocati per salvare i tuoi soldi rubati Adesso ancora ti puoi divertire con gli ultimi scampoli del tuo potere e tirare un sospiro di sollievo per i tempi dimezzati della prescrizione dei reati Ma sono solo parole scritte su un pezzo di carta Stiamo venendo a prenderti E non faremo sconti E quando chiederai pietà faremo i finti tonti Perché sei un pezzo di merda E non meriti niente Piattola fetente Sei un piccolo scaracchio (Invettiva numero due) Se i cattivi del mondo li manderemo all’inferno cosa faremo di te che sei soltanto un banale vigliacco? Il potere della rapina Della mano assassina Dello spreco feroce Della stupidità programmata ha durato per così tanto perché qualcuno gli dava la benzina E quel qualcuno eri tu Merda di zebù! Tu che quando i bambini urlavano per strada col corpo in fiamme correggevi i loro errori di grammatica, che ti compiacevi per il valore di artisti tristi assassini di fantasie guardie armate dell’assenza di senso ed eri molto contento di poter barattare il sospetto di essere vivo con la partecipazione a un programma televisivo. Per te non c’è nessuna pena. La tua pena sei già tu Nessuna vendetta può essere di più La solitudine del vuoto Il tradimento della logica La vaporizzazione dell’emozione La tua vita spray Che non rischia mai di finire nei guai Semplicemente perché non c’è. Ma chi è più stronzo di te? Tu sì che sei un ribelle! (Invettiva numero tre) Tu sì che sei un ribelle Si vede dalle bretelle Che sono belle Dico a te che sei un pacifista Ma fai benzina dalla multinazionale fascista E assassina Fai il pieno di sangue, magari perché costa un po’ meno Non hai realizzato che il tuo amore ti ha lasciato perché hai perso l’anelito vitale la voglia di cambiare Sei spompato Sei incazzato coi potenti ma tutto quello di cui sei capace sono i commenti sul blog, sul social network, sul forum Ti sfoghi, pontifichi Non capisci un cazzo Dico a te ecologista che compri i panini Dalla multinazionale che ammazza i bambini Il potere ce l’hai per cambiare Ti basta non comprare I cioccolatini d’argento Con le stragi dentro Dico a te che fai lo yoga E curi il tuo corpo E disponi accortamente Gli spazi della tua mente E i mobili di casa E poi non ti fermi ad aiutare uno che è quasi morto E celebri senza amici I tuoi riti infelici Nella solitudine della tua anima immortale Imprigionata in una rete venale Dico a te che ami la natura E ami gli animali E hai deciso di non rischiare più Con gli esseri umani E hai rinunciato alla passione Perché fa troppa confusione E hai rinunciato alla rivoluzione Perché hai un impegno a colazione E se proprio devi offrire un caffè Lo offri a te Non credere di ottenere l’assoluzione In cambio di una donazione Nessuno ti toglierà la punizione Annusare il profumo dei fiori con la maschera antigas contiene la delusione assoluta per il tuo spirito vivente Potevi sperimentare tutto e invece non sei niente. Dico a voi ribelli immaginari vi conviene correre al pentimento e nutrire il cuore contento e studiare con ardimento c’è la grande possibilità di non sprecare questa vita qua (visto che un’altra nessuno te la dà)

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