sabato 23 giugno 2012

Germania magnatutto.

Una goccia nel mare. di MARCO D'ERAMO, da il manifesto. 23.06.2012 Meno di così, decentemente non potevano. Più di così non volevano. Ecco come può essere sintetizzato il vertice dei quattro «grandi» dell'area euro (in ordine d'importanza Germania, Francia, Italia e Spagna) che hanno tenuto ieri a Roma Angela Merkel, François Hollande, Mario Monti e Mariano Rajoy. Ancora una volta ci viene assicurato che verrà varata la Tobin tax, ma sono due anni che l'annunciano. Come da due anni ogni settimana ci dicono che «abbiamo una settimana per salvare l'euro». Ci mollano un pacchetto da «130 miliardi di euro per la crescita»: ma per l'intera area sono solo una goccia nel mare della recessione: giusto un contentino per il neo presidente francese Hollande, e anche per l'ospite Monti che sente traballare la poltrona, anche se nessuno sa come innescare davvero la crescita. Preoccupa di più l'affermazione sull'irreversibilità dell'euro: quando ti dicono che una cosa non si tocca, è il momento d'incrociare le dita: se l'euro fosse davvero irreversibile non avrebbero bisogno di dircelo. Invece è lunga la lista di quel che non hanno deciso, o non hanno detto. Nulla si sa sul futuro degli eurobond, anche se il Fondo monetario internazionale (Fmi) li chiede a gran voce: ma se l'Fmi non si decide anch'esso ad allentare i cordoni della borsa, la Banca centrale europea e Mario Draghi non potranno molto. Stessa vaghezza sul debito greco, e - più impellente - su come salvare le banche spagnole: l'aiuto sarà richiesto ufficialmente lunedì. Più importante, anche se meno immediato, è come ristrutturare il debito pubblico di Italia, Spagna e Belgio. Le sole Italia e Spagna necessitano nei prossimi due anni di più di 1.500 miliardi per onorare il servizio del debito. L'impressione è che la Germania abbia infilato l'Europa in un vicolo senza uscita e che ora la stessa Merkel si senta impotente e non sappia come far rientrare nella bottiglia il genio della recessione e della crisi. Certo è che il patto fiscale è sempre più una camicia di Nesso che strangola le economie che imbriglia: ironia della sorte, è proprio il parlamento tedesco che non riesce ad approvare il patto di stabilità fiscale. Il vertice dell'eurogruppo di giovedì prossimo non promette perciò vere novità, ed è un peccato. Quando leggerete queste righe, la partita di calcio Germania-Grecia sarà stata giocata e saprete già chi ha perso e chi ha vinto a Danzica. Nella partita reale invece stiamo perdendo tutti, tedeschi compresi.

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