lunedì 22 agosto 2011

A proposito di Dini, di riforme e di pensioni



Lui che ha fatto la riforma delle pensioni percepisce 27.000 euro al mese


Ha esordito a destra (era il 1994), ha girato tutti gli scranni dell’emiciclo (prima con Romano Prodi e poi con Berlusconi) per approdare nuovamente, nel 2008, nel suo porto naturale, il Pdl. Ex presidente del Consiglio, ed ex ministro degli Esteri e del Tesoro, ex tutto, Lamberto Dini, classe 1931, siede in Parlamento da 15 anni. Dini è passato alla storia per aver avviato la fase dell’austerità previdenziale. E’ sua, infatti, la riforma previdenziale del 1995 che introduce il sistema di calcolo contributivo (che decurta le pensioni fino al 50%) condannando intere generazioni di lavoratori ad un futuro senza pensione (o con pensioni da fame). Eppure Dini è riuscito ad assicurarsi una pensione Inps da 13.288.250 lire al mese, cioè quasi 7 mila euro mensili odierni, e una da Banca d’Italia da 36.752.479 lire al mese, oltre 18 mila euro odierni. Entrambe per 13 mensilità. si tratta di circa 27 mila euro al mese, l’equivalente di quanto percepiscono in media 54 pensionati. A cui va aggiunta l’indennità da senatore alla faccia del divieto di cumulo. Nel 1994 dichiarava: «Da una parte c’è il mantenimento dei benefici per le generazioni più anziane, dall’altra quello di garantire costi sostenibili per le generazioni più giovani». Costi sostenibili: 27.000 euro al mese? Dai davvero basta. Vediamoci a Roma il 10-11 settembre

10-11 SETTEMBRE TUTTI A ROMA, LEGGI

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