lunedì 6 febbraio 2012

Rigor mortis-Montis


Spieghiamo a questi cialtroni che non finiremo come Atene



Ma quante belle notizie, madama Dorè. Bisogna dire la verità: quel Berlusconi era davvero un po’ sovietico, a pensarci bene; la sua réclame era ossessiva ma anche un po’ arcigna, qualcosa di simile alla propaganda dei tempi brezneviani – era soltanto un pochino allietata, come ricordiamo, dalle scollature delle veline e dai pizzi delle mutandine quasi inesistenti. Invece Mario Monti, bisogna ammetterlo, quale altro stile! Ha il fascino della seduzione casta, hollywoodiana, anni ’50. I principali giornali italiani, abbagliati dall’aplomb britannico del nostro nuovo premier, balbettano tutti le stesse cose. Nessuno nota, per esempio, che l’Italia è stata venduta a Bruxelles, con destrezza – venduta alle banche europee, per i prossimi vent’anni. Solo che invece di incassare, cosa che di solito si fa quando si vende, noi dovremo pagare.

Pagheremo 50 miliardi all’anno (se va bene) per coprire il debito, ai quali si dovrà aggiungere naturalmente il tasso d’interesse del nostro debito, quindi sarà molto di più. Il pareggio di bilancio sarà scolpito nelle Costituzioni di 25 Stati; ne hanno perduto un altro cammin facendo, prima Londra e adesso Praga – che è piccola e conta poco, ma chissà che non anticipi altre defezioni. Il nostro Pil cadrà di altri 35 miliardi, cioè 15 miliardi in meno di entrate fiscali, e – tutto compreso – il conto da pagare sarà un bilancio dello Stato con 125 miliardi in meno rispetto al 2011. Questo è il quadro, difficile persino da abbellire con il fascino hollywoodiano. Eppure – ecco le belle notizie di madama Dorè – lo spread scende e la fiducia nel governo pare che risalga. Ma nessuno ricorda che la Bce ha regalato alle banche quasi 500 miliardi di euro negli scorsi giorni al tasso dell’1% per tre anni, pensate che Bengodi. Gran festa, champagne e cotillons – per loro, mentre i lavoratori italiani cominceranno ad essere scarnificati.

Quindi: adelante, con judicio! Tutto, purché non si veda il sangue. Pensate, perfino la Chrysler di Marchionne è tornata a produrre utili: cosa vogliamo di più, cosa vogliono a Pomigliano? Siamo quasi fuori dal tunnel, finalmente: tutto è finito come se nulla fosse. Ma la domanda è: perché tutto questo è accaduto? Non ce l’hanno mica spiegato. La cosa è veramente divertente: sembra quasi che qualcuno abbia fatto un maleficio, è arrivato l’esorcista e il diavolo è stato cacciato via. Strano, nessuno ci ha spiegato che questa crisi è venuta dall’interno. Scherzi a parte, non bisogna credere a nessuno di questi cialtroni: né a Monti, né alla “Repubblica”, né al “Sole 24 Ore”, né al Mario Monti “Corriere della Sera”, né alla “Stampa”, né alle televisioni, che sono tutte rimaste incrollabilmente berlusconiane.

Si vedrà molto presto che hanno raccontato delle balle. Sapete quando? Quando ci diranno che la crescita non c’è – perché non ci sarà nessuna crescita, questo è il vero problema che, poverini, non potranno risolvere. Ci diranno che occorrerà altro rigore, sempre più simile al rigor mortis – sfortunatamente non il loro, ma il nostro, se le cose continuano così. Il fatto è che non hanno una ricetta: non ce l’hanno, neanche per l’aspirina o per il viagra, di cui avrebbero sicuramente bisogno. Non hanno cambiato una sola virgola delle regole che i banchieri hanno scritto per se stessi e che hanno fatto approvare dai loro Parlamenti e dai loro governi. Per cui, la crisi che cova sotto la cenere tornerà presto, prestissimo, come un incendio.

Mi è piaciuto ad esempio Mario Draghi, che dopo la cannonata di “Standard & Poor’s” che ha declassato 9 paesi europei in un colpo solo, ha escamato un po’ contristato che le agenzie di rating si sono screditate. Fantastico. Cose che sul web circolavano da molto tempo: risaputo che le agenzie di credito truccavano le cifre, ma lui non se n’era accorto. Dov’era? Dov’era, fino a ieri, il banchiere centrale italiano, oggi banchiere centrale europeo? Dormiva? E quando dovremo tornare in ginocchio dalle agenzie di credito – perché resteranno lì, insieme ai paradisi fiscali, a dettarci legge con questi governanti europei? Che cosa diremo, quando dovremo tornare in ginocchio davanti a loro e scongiurare che accettino i nostri Bond? Che cosa dirà Mario Draghi, quando questo Circo Barnum della truffa europea e mondiale crollerà? Perché crollerà, inesorabilmente e presto. Probabilmente farà come Alan Greenspan che, quando nel 2008 fu mandato in pensione dopo vent’anni abbondanti di onorato servizio, disse: «Non ci avevo capito niente».

Credo che Mario Draghi, più o meno, sia nella stessa situazione. Solo che noi, sfortunatamente, non siamo lui. E sporgendoci dalla finestra vediamo, al piano terra, la Grecia che fa il trasloco. La Grecia ci somiglia molto, moltissimo. E se non li togliamo di mezzo, questi cialtroni, saliranno fino a noi e costringeranno anche noi a fare il trasloco. Ma noi non intendiamo traslocare. A marzo, quando il “nuovo contratto europeo” sarà stato definito, andremo a Milano a occupare Piazza Affari. Forse non tutti sanno che proprio al centro della piazza c’è un monumento, una figura con l’indice ammonitore levato contro la Borsa. Venite a vedere, quando il Comitato No-Debito e tutte le organizzazioni milanesi della resistenza al furto si riuniranno, dalla Bocconi a Piazza Affari, attorno a quel monumento. Venite a vedere, per crederci: l’alternativa c’è.

Giulietto Chiesa, dal blog Libre

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