lunedì 22 febbraio 2010

I DIRITTI DI UNDICI MILIONI DI ITALIANI
In Italia più di undici milioni di cittadini si curano con le medicine naturali o cosiddette “alternative”. Ma alternative a che cosa? A quanto viene definito “medicina ufficiale” ,ossia quella che a caduta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità arriva al nostro Ordine del medici e poi alle ASL, come protocolli cui attenersi, procedure da seguire e cure da somministrare. Ora ci chiediamo, questi 11 milioni di italiani hanno qualche diritto? Esistono in Italia i diritti individuali di chi vuole curarsi in maniera autonoma da quanto le grandi case farmaceutiche internazionali, fra le corporations più potenti al mondo-la cosiddetta Big Pharma -prescrivono? In Francia e Germania da tempo le ASL contemplano per esempio terapie come quelle omeopatiche o di agopuntura come parte integrante della copertura mutualistica dei cittadini. In Italia invece è VIETATO fare anche solo pubblicità all’omeopatia, un approccio terapeutico che in tutto il mondo si sta affermando ed ha centinaia di milioni di persone che lo seguono come primaria soluzione ai problemi della propria salute.
E’ un tema di primaria importanza, che si avvicina a quello del testamento biologico, del fine vita ed in generale dei diritti della persona che in Italia, un’agenda politica degenerata dalle diatribe da basso impero ed un bipolarismo spesso solo apparentemente concorrente, vede il legislatore lontano anni luce da quanto la società esprime a gran voce. Esistono singole realtà (ad esempio in Toscana) in cui la richiesta di medicina naturale, olistica, che coniuga le esigenze e le patologie della mente con quelle del corpo trova risposte anche nella sanità pubblica. Ma sono rare ed un colosso internazionale francese dell’omeopatia come ad esempio la Boiron (ma anche le molte aziende italiane che producono farmaci omeopatici) devono fare salti mortali per comunicare sui nostri mezzi di comunicazione senza incorrere in sanzioni legali i propri prodotti , per raggiungere i milioni di consumatori che poi in farmacia sanno di trovare rimedi unici per efficacia contro un’ampia gamma di sintomatologie. Siamo in grande ritardo in questo paese sui diritti della persona, stiamo disattendendo i principi costituzionali che ci rendono liberi di scegliere, anche nel delicato momento della malattia, quali scelte fare e stiamo sempre più allontanandoci dai paesi civili occidentali sulle tematiche delle sacrosante libertà individuali nella modernità. Questo tema mi pare poi di particolare importanza in un comprensorio come quello termale storico di Acqui Terme, che penso potrebbe diventare la capitale italiana della medicina naturale ed “alternativa”, con grandi ricadute economiche positive su tutto l’indotto se si organizza una convegnistica a livello internazionale sul tema in grande sviluppo della medicina naturale e si richiamano le migliori professionalità ad operare negli spazi ampiamente disponibili nel comparto termale.L'intelligenza, l'apertura, la competenza generano sempre ricadute positive, ma farle prevalere in questo paese che sembra dominato da satrapi ottusi è cosa assai ardua.

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