sabato 17 dicembre 2011

Buon Natale


pubblicato da: Juan Carlos Zilocchi, su FB



Scrivi: sono un arabo;
la mia carta porta il numero cinquantamila.
Ho otto bambini,
e il nono nascerà dopo l’estate.
Ti dispiace forse?

Scrivi: sono un arabo;
impiegato con i compagni di miseria in una cava,
ho otto bambini
per i quali dalla roccia
ricavo il pane,
i vestiti ed il quaderno.
Non chiedo la carità alle vostre porte
né mi umilio davanti alle piastrelle dei gradini.
Ti dispiace forse?

Scrivi : sono un arabo;
un nome senza titolo
e resto paziente in una terra
dove tutto vive con impulso di furia.
Le mie radici si sono ancorate qua,
prima del nascere del tempo
prima dell’apertura delle ere
anteriormente ai cipressi, agli uliveti
ed al crescere dell’erba.

Mio padre viene dalla stirpe dell’aratro,
non è un figlio di signori privilegiati,
mio nonno pure era un contadino
né ben cresciuto, né ben nato!
Mi insegnava l’orgoglio del sole
prima di insegnarmi la lettura dei libri.
La mia casa è la guardiola di un custode
fatta di rame e di canna.
Sei soddisfatto della mia posizione?
Ho un nome senza titolo!

Scrivi: sono un arabo;
dai capelli color carbone
e dagli occhi bruni.
La mia descrizione:
un akal sulla kufiyya copre il mio capo;
e il palmo della mano duro come la roccia,
graffia chi lo oserebbe toccare.
Il mio indirizzo è:
un villaggio disarmato, dimenticato
dalle vie senza nomi.

Scrivi: sono un arabo;
avete rubato la vigna dei miei nonni
e la terra che coltivavo
insieme ai miei figli.
Senza lasciare a noi nulla
né ai nostri nipoti
se non queste rocce.
E’ forse vero che il vostro stato
prenderà anche queste
come si mormorava?

Allora!
scrivilo in cima alla prima pagina:
non odio la gente
né aggredisco nessuno,
ma se divento affamato
la carne dell’usurpatore sarà il mio cibo.

Attenzione!
Guardatevi
dalla mia collera
e dalla mia fame!

Nessun commento:

Posta un commento