domenica 5 settembre 2010

Le frasi più belle del socialismo



tratto dalla relativa pagina su Facebook...

Io sono comunista Perché non vedo una economia migliore nel mondo che il comunismo. Io sono comunista Perché soffro nel vedere le persone soffrire. Io sono comunista Perché credo fermamente nell’utopia d’una società giusta. Io sono comunista Perché ognuno deve avere ciò di cui ha bisogno e dare ciò che può. Io sono comunista Perché credo fermamente che la felicità dell’uomo sia nella solidarietà. Io sono comunista Perché credo che tutte le persone abbiano diritto a una casa, alla salute, all’istruzione, ad un lavoro dignitoso, alla pensione. Io sono comunista Perché non credo in nessun dio. Io sono comunista Perché nessuno ha ancora trovato un’idea migliore. Io sono comunista Perché credo negli esseri umani. Io sono comunista Perché spero che un giorno tutta l’umanità sia comunista. Io sono comunista Perché molte delle persone migliori del mondo erano e sono comuniste. Io sono comunista Perché detesto l’ipocrisia e amo la verità. Io sono comunista Perché non c’è nessuna distinzione tra me e gli altri. Io sono comunista Perché sono contro il libero mercato. Io sono comunista Perché desidero lottare tutta la vita per il bene dell’umanità. Io sono comunista Perché il popolo unito non sarà mai vinto. Io sono comunista Perché si può sbagliare, ma non fino al punto di essere capitalista. Io sono comunista Perché amo la vita e lotto al suo fianco. Io sono comunista Perché troppe poche persone sono comuniste. Io sono comunista Perché c’è chi dice di essere comunista e non lo è. Io sono comunista Perché lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo esiste perché non c’è il comunismo. Io sono comunista Perché la mia mente e il mio cuore sono comunisti. Io sono comunista Perché mi critico tutti i giorni. Io sono comunista Perché la cooperazione tra i popoli è l’unica via di pace tra gli uomini. Io sono comunista Perché la responsabilità di tanta miseria nell’umanità è di tutti coloro che non sono comunisti. Io sono comunista Perché non voglio potere personale, voglio il potere del popolo. Io sono comunista Perché nessuno è mai riuscito a convincermi di non esserlo.

(Nazim Hikmet)






Nazim Hikmet


Nazim Hikmet nasce a Salonicco nel 1902. È amico di Neruda, allievo di Majakovkij. È capace di ridere e piangere, di amare, di soffrire e di cantare. E cantava - racconta Neruda - prima piano e poi sempre più forte, a squarciagola, per vincere la sua debolezza e rispondere ai suoi torturatori. Cantava in mezzo agli escrementi delle latrine, dove lo avevano costretto a stare dopo averlo fatto a camminare fino all'esaurimento delle forze. Oppositore del regime di Kemal Ataturk, è condannato a 28 anni di carcere (1938) con l'accusa di incitamento alla ribellione perché ai cadetti della marina, che amano i suoi versi, piace leggere l'"Epopea di Sherok Bedrettin", il poema sulla ribellione dei contadini del 1500 contro l'impero ottomano.

Per la sua liberazione, nel '49 firmano a Parigi, insieme a tanti altri, Sartre, Picasso e Robeson. Per la libertà si sottopone a uno sciopero della fame di 18 giorni, nonostante il cuore malato. Esce dal carcere in seguito ad un'amnistia generale. Anche da libero è perseguitato: due tentativi di ucciderlo e il servizio militare a 50 anni, malato. Privato della cittadinanza turca, deve rifugiarsi all'estero, accolto con affetto ovunque; solo gli Stati Uniti gli negano il visto. Muore esule a Mosca nel 1963.

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