domenica 11 settembre 2011

...segue la penatologia...


Lo sfogo del segretario di Penati "Altri mangiano sulla Serravalle"

Intercettato l'assistente delle'ex presidente della Provincia. Albertini: "Maxi tangente a lui o al partito". Il proprietario dell'area ex Falck: "Il terreno è mio, ma loro parlano con le coop"

di SANDRO DE RICCARDIS e RODOLFO SALA DA REPUBBLICA


"Altri adesso stanno mangiando". La Corte dei conti ha stimato, due giorni prima, in 80 milioni il danno erariale provocato dall'acquisto della Provincia di Milano di Filippo Penati del 15 per cento della Serravalle dai Gavio, che incassa una plusvalenza di 179 milioni. E il 25 giugno 2010, l'ex segretario della Provincia Antonino Princiotta, indagato per corruzione nell'inchiesta del pm di Monza Walter Mapelli, si sfoga al telefono. "Siamo solo noi quelli che hanno mangiato - dice con ironia - Albertini che ha svenduto Metroweb... che ha venduto le azioni a 6 euro anziché a 60 va bene.. e questa non va bene...". Un giorno prima, il sindaco Letizia Moratti ha messo in mora con una lettera Penati, il suo capo di gabinetto Giordano Vimercati (per loro i pm avevano chiesto l'arresto, ma il gip ha riconosciuto la prescrizione) e Princiotta. Che dice: "Senza quell'operazione non avremmo mai fatto nemmeno Tem né Pedemontana". E poi: "Altri adesso stanno mangiando".

I pm vogliono capire se c'è un legame tra la supervalutazione di Serravalle e i progetti di Tem (Tangenziali esterne spa) e Pedemontana (Autostrada Pedemontana Lombarda spa), partecipate dalla Provincia. Alcuni dei coinvolti nell'inchiesta sul giro di presunte tangenti del "Sistema Sesto" sono presenti nelle due società. Innanzitutto Banca Intesa: ha il 6 per cento di Pedemontana (attraverso Biis) e il 5 di Tem. E nel cda di entrambe siede Maurizio Pagani - indagato per corruzione - indicato da Piero Di Caterina, gola profonda dell'inchiesta, come presente agli incontri organizzati per stabilire l'entità del "sovrapprezzo delle azioni" di Serravalle. "Princiotta - riferisce Di Caterina - mi ha detto che partecipavano lui, Vimercati, Binasco (Gavio) e un rappresentante di Banca Intesa, tale Pagani. Che si è anche parlato di un "sovraprezzo" da pagare a favore di Penati e Vimercati, una percentuale del sovrapprezzo che la Provincia avrebbe pagato per ogni azione".

Per la procura, Banca Intesa è, coi politici, l'elemento di continuità nella storia della Falck: spinge Pasini all'acquisto, lo sostituisce con Zunino nel 2005 e con Bizzi nel 2010. "È significativo - scrive il pm Mapelli - il ruolo di Intesa nella costruzione della provvista per la "stecca" in Lussemburgo", i quattro miliardi di lire che Di Caterina avrebbe ricevuto da Pasini per conto di Penati. "La celerità nell'accredito e la successiva movimentazione inducono a ritenere che la Banca fosse assolutamente consapevole e complice dell'illecito". In Tem, oltre a Pagani, ci sono due indagati (Princiotta tra i sindaci, Binasco nel cda) e Pietro Rossi, presidente di "Fare Metropoli", l'associazione di Penati perquisita dalla Finanza.

Per l'ex sindaco Gabriele Albertini, "data l'entità della plusvalenza, è ipotizzabile che una quota di almeno il 30 per cento sia finita a finanziamenti occulti a Penati o al suo partito". Intanto, la procura continua a indagare sul ruolo delle coop bolognesi (Ccc) e di Vimercati nell'affare Falck. Per l'accusa, è Vimercati a imporre i due consulenti delle coop a cui Pasini versa 3,5 milioni per "mediazioni inesistenti" per "compiacere la controparte politica nazionale". A giugno, Vimercati riceve una telefonata (intercettata) da Marco Bertoli, direttore generale del comune, indagato. Parlano della Falck.

"Vimercati provvede poi - annota la Finanza - a passare le indicazioni a Massimo Cavrini", manager delle Ccc, incaricato della "gestione di tutti i rapporti con il comune" da Sesto Immobiliare, nonostante le coop abbiano solo il 10 per cento dell'area. Oppure "Vimercati prende contatti diretti con Omer Degli Esposti (vicepresidente di Ccc, ndr) o facendosi organizzare un incontro con Davide Bizzi", l'azionista di maggioranza. Che, al telefono, si lamenta del Comune. "L'area è mia - dice - ma parlano con loro".

(11 settembre 2011) © Riproduzione riservata

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