domenica 18 settembre 2011

Che ci liberino dal vecchio porco!





Le vite parallele di Berlusconi tra politica e serate: “Ho due bambine piccole che è tanto che non vedo”

di GUIDO RUOTOLO,inviato a Bari da La Stampa

È più forte di lui, si sente un prigioniero politico, nel senso che quel vestito gli sta stretto. Sta parlando di seratine passate e di quelle da organizzare. Ea un certo punto sbotta con il suo compagno di feste e festini, Gianpi Tarantini: «Mi stanno veramente riempiendo di lavoro in una maniera indegna... mamma mia, pensa che faccio due, tre interventi al giorno, per cui bisogna prepararsi. È una cosa pazzesca». Gianpi: «Il siparietto con la Merkel l’altro giorno, è stato bellissimo, bellissimo veramente». «È quando fai un bilaterale, bisogna studiare due o tre ore almeno per prepararsi il tutto».

Il premier intercettato
Che fatica. Ma Silvio Berlusconi non può che essere soddisfatto del consenso da trascinatore... «Quando vado a Napoli, non ti dico che succede...Sono ormai santo veramente... C’ho tanti impegni internazionali, parto a destra.. adesso vado in America poi devo andare a Pechino... sono messo malissimo...poi Bruxelles ».Gianpi: «Va bene allora ci vediamo mercoledì 8 a Roma». Prigioniero, si sente incatenato Silvio Berlusconi. La sua ossessione di essere spiato, intercettato raggiunge livelli parossistici: «Io ho avuto un disastro con il telefono... un po’ di guasti... ho dovuto cambiare telefono perché al solito me l’avevano messo sotto controllo... ogni tanto mi succede... ce ne siamo accorti allora ho cambiato il numero». Chi intercetta il Presidente del Consiglio? Quando e a chi è stata presentata una denuncia?

Il numero rubato
Per avere quel numero di telefono, Gianpi aveva dovuto sudare e ingegnare un innocente inganno. Berlusconi aveva manifestato particolare interesse per Carolina Marconi: «Quello a un certo punto è impazzito per Carolina... e mi ha detto: “fammi avere il numero”... “in culo” ho detto io. Sono andato da lei, ho detto “dammi il numero”, quella subito ha preso il telefono se n’è andata in bagno ha memorizzato il numero e me l’ha dato: “non dire niente a nessuno assolutamente. Fammi chiamare dal lunedì al venerdì pomeriggio”. Sono andato da lui e gli ho detto: “Presidente ha detto volentieri quando vuole organizziamo un cena, ha detto però che non le posso dare il numero perché sta sempre con il fidanzato”... Ho detto: “le do il mio numero, e chiami me quando vuole”. Lui: “va bene scrivilo su un pezzettino di carta e dallo alla guardia quello dietro di me”».

«Sono messo malissimo»
Vogliamo mettere un gioioso presidente del Consiglio che canta, racconta le barzellette, si intrattiene con decine di belle ragazze e un iroso leader politico che impreca contro l’opposizione e la magistratura ogni piè sospinto? Gianpi: «Ci riusciamo a vedere nel pomeriggio, in serata, a cena? Silvio: «Stasera purtroppo mi hanno bloccato, anche domani e dopodomani sera, perché (incomprensibile) politica pazzesche e quindi sono messo malissimo purtroppo». Un’altra volta, sempre Silvio: «Sono un po’ stanco adesso... ho finito adesso a Napoli un mare di cose un mare di conferenze stampa, tutto... adesso vado a incontrare le venti regioni italiane... sono incazzate tutte perché gli sto tagliando i ticket... E domani sera dovremmo andare a cena con chi... potremmo essere?».
Gianpi: «Allora io ho sentito Carolina Marconi e lei ha detto che le farebbe tantissimo piacere perché rientrava oggi da Londra, poi ci sarebbe una mia amica di Pavia che è molto bella, giovanissima ventuno anni, e poi non lo so se Graziana (Capone, ndr)... come preferisce lei...».
Silvio: «Ma no, ma sai com’è.. che lì è meglio stare su una sola, no è che.. io sono messo un po’ male adesso, ti devo dire la verità, perché mi stanno caricando di un mare d’impegni e questa settimana è terribile.. perché poi tra l’altro sabato mattina ricevo il Papa al Quirinale insieme al Capo dello Stato, sabato pomeriggio sono io a Parigi con Sarkozy e la Merkel e Gordon Brown... domenica sera parlo a Milano, alla festa di quelli di Alleanza nazionale... sono messo malissimo... allora possiamo fare che domani sera giovedì no? Si...».
Giampaolo: «Si!».
Silvio: «È domani sera! Domani sera perché io ho anche la possibilità di chiamare la Francesca... Dunque metterne due insieme non va bene... sono da separare perché le due sono due obiettivi importanti».

Tutte son troppe
Si stanca Silvio Berlusconi. Diciamolo, non funziona più come prima. Va a fasi alterne. Una volta dice a Gianpi: «C’abbiamo un tavolo per ventiquattro... e quindi abbiamo fino a ventiquattro possibilità». Un’altra volta Silvio dice: «Forse tutte quelle son troppe... e per favore non pigliamole alte come fa quello di Milano... noi non siamo alti.., e al massimo averne due a testa, adesso voglio che anche tu abbia le tue... poi ce le prestiamo ... insomma la patonza deve girare... ». Gianpi: «...lei è dolcissima...».
Silvio: «Molto dolce... che poi non è tanto bella di faccia, ma è bellissima di corpo e poi è una brava bambina, birichina ma insomma è una bambina buona». Silvio: «Tutto bene? sono finito adesso a Palazzo Chigi... pensa un po’....».
E già, che ci fa Silvio Berlusconi a Palazzo Chigi? «...omissis...». Gianpi «ride». «omissis» Silvio: «Perché le bambine poi le ho accudite.. ». Gianpi: «Me l’hanno detto, me l’hanno detto...».
Bambine. L’ossessione. Noemi e poi Ruby. Si confida con Gianpi, Silvio: «Io ho due bambine piccole che è tanto che non vedo, per cui una fa la giornalista in Rai... in Mediaset allo sport, è una napoletana molto simpatica, molto dolce e un’altra bambina di 21 anni, brasiliana che un po’ mi ha... che mi ha pianto al telefono dicendomi che l’avevo dimenticata e allora la faccio venire, ma insomma, senza peso».
Gianpi: «Amo’...mettiti una cazzata, stasera mettiti semplice un vestitino nero, corto, non ti mettere il reggicalze, quelle cose là».
Terry De Nicolò: «No, no».
Gianpi: «Senza calze, tacchi a spillo e un top. Basta!».
Terry: «No, ma, aspetta, con le calze..».
Gianpi: «Senza calze».
Terry: «Vestito lungo?».
Gianpi: «Uno nero, corto, aderente ».
Terry: «E poi? Cos’altro? A che ora si tornerebbe?».
Gianpi: «Domani mattina, tarda mattinata...». B
arbara Guerra: «Vengo con il taxi...».
Gianpi: «Amo’ però mettiti una minigonna inguinale».
Silvio Berlusconi: «Eccomi Giampaolo!».

«Silvio è anormale»
Gianpi: «Presidente buonasera.. l’ho chiamata perché la volevo ringraziare per la serata di ieri.. è stata bellissima.. veramente bellissima... tra l’altro ho sentito anche le ragazze tutte e hanno fatto i complimenti... ci tenevano che lei lo sapesse e hanno detto: “guarda quell’uomo è incredibile.... ha un’energia... una voce.. una... è anormale”... hanno detto».
«omissis».

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