martedì 27 aprile 2010

Nord e Sud uniti nella lotta contro ogni legalità

Mafia, calcestruzzo senza cemento Indagato Pesenti, 14 arresti a Palermo

Mafia: arrestate 14 persone per calcestruzzo senza cemento



Boss e colletti bianchi di un'azienda di Bergamo presi da carabinieri e Gdf

da: La Stampa.it

PALERMO

Vendeva calcestruzzo povero di cemento con l'aiuto della mafia, cui cedeva parte dei maggiori profitti realizzati frodando i propri clienti. Si sa: se nel calcestruzzo c'è poco cemento, palazzi e ponti perdono stabilità, non stanno in piedi come dovrebbero. Così, è finita sotto accusa un'azienda di Bergamo, una società per azioni da oltre due anni sotto amministrazione giudiziaria. Sono stati notificati due avvisi di garanzia a Carlo Pesenti, in qualità di legale rappresentante pro tempore della Italcementi Spa e a Mario Colombini, ex amministratore delegato della Calcestruzzi Spa, arrestato il 30 gennaio 2008.

In una vasta operazione denominata «Doppio colpo», che ha interessato Sicilia, Lombardia, Lazio e Abruzzo, carabinieri e Guardia di Finanza dei comandi provinciali di Caltanissetta hanno arrestato 14 persone e sequestrato sette aziende siciliane operanti nel settore del movimento terra.

Tra gli arrestati, alcuni boss mafiosi accusati di associazione mafiosa e illecita concorrenza con violenza e minaccia, e dirigenti della Calcestruzzi Spa di Bergamo, ai quali sono stati contestati i reati di associazione per delinquere e frode in pubbliche forniture.

Le indagini hanno appurato che esponenti di spicco delle cosche nissena e catanese imponevano la fornitura del calcestruzzo prodotto dall'azienda di Bergamo alle imprese aggiudicatarie di appalti pubblici o privati, eliminando scomode concorrenze e consentendo l’espansione dell’azienda bergamasca in Sicilia.

L'inchiesta ha anche consentito anche di porre sotto sequestro preventivo sette aziende siciliane dedite al movimento terra, che avevano rapporti di lavoro con la spa di Bergamo. I provvedimenti restrittivi sono stati notificati in carcere al capomafia Giuseppe ’Piddù Madonia, 64 anni, al boss Francesco La Rocca, 72 anni, e a Giuseppe Giovanni Laurino, 53 anni, esponente di spicco del clan Cammarata di Riesi. Carabinieri e guardia di finanza hanno invece posto agli arresti domiciliari gli imprenditori Salvatore Rizza, 78 anni, Santo David e Gandolfo David, 71 e 77 anni; il consulente esterno e l’amministratore del sistema informatico della Calcestruzzi Spa, Gianni Cavallini, 48 anni di Ravenna e Alvis Alessandro Trotta, 41 anni, di Milano; il responsabile del controllo gestione della stessa società, Carlo Angelo Bossi, 41 anni, di Induno (Milano), e due ex dipendenti, Mario De Luca, 47 anni, di Napoli, e Nunzio Anello, 42 anni, di Mazzarino (Caltanissetta); e il consulente esterno dell’Italcementi, Giancarlo Bianchi, 54 anni, di Brignano Gero D’Adda.

Sono stati invece condotti in carcere gli imprenditori Francesco Lo Cicero, 56 anni, di Campobello di Licata (Agrigento) e Vincenzo Arnone, 47 anni, di Serradifalco (Caltanissetta). Lo Cicero, Arnone e i due imprenditori David sono indagati per associazione mafiosa; La Rocca, Madonia, Rizza, Lauria, Lo Cicero, Arnone e gli stessi David sono accusati di illecita concorrenza con violenza e minaccia, aggravato dall’avere avvantaggiato Cosa nostra; a Cavallini, Trotta, Bossi, De Luca, Anello e Bianchi è contestato il reato di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di frodi in pubbliche forniture; e De Luca e Anello sono anche indagati per truffa.

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