martedì 13 aprile 2010



IO STO CON EMERGENCY




Sabato 10 aprile militari afgani e della coalizione internazionale hanno attaccato il Centro chirurgico di Emergency a Lashkar-gah e portato via membri dello staff nazionale e internazionale. Tra questi ci sono tre cittadini italiani: Matteo Dell'Aira, Marco Garatti e Matteo Pagani.


Emergency è indipendente e neutrale. Dal 1999 a oggi EMERGENCY ha curato gratuitamente oltre 2.500.000 cittadini afgani e costruito tre ospedali, un centro di maternità e una rete di 28 posti di primo soccorso.

IO STO CON EMERGENCY
Firmate l'appello: http://www.emergency.it/appello/form.php?ln=It

Fonte: http://senorbabylon.blogspot.com/2010/04/io-sto-con-emergency-e-tu.html



Emergency, al via la mobilitazione





L'organizzazione di Strada in piazzaa Roma per chiedere la liberazione
dei tre cooperanti italiani arrestati:
"Il fermo è scaduto, è un sequestro"

ROMA

Il popolo di Emergency scende in piazza sabato 17 aprile, a Roma, per chiedere l’immediata liberazione dei tre italiani arrestati due giorni fa a Lashkar-gah. L’ong, fondata da Gino Strada, chiama quindi alla mobilitazione i suoi sostenitori affinchè Marco Garatti, Matteo Dall’Aira e Matteo Pagani siano presto rilasciati dai servizi segreti afghani.

Emergency ritiene che al momento i tre si trovino in stato di detenzione illegale. «Abbiamo appurato - ha detto il responsabile comunicazione Maso Notarianni - che in Afghanistan lo stato di fermo non è più di 72 ore ma di 24. Dopo di che c’è bisogno di un atto di convalida dalla Procura di cui al momento non siamo a conoscenza». Fra l’altro, «ancora non è stata formalizzata alcuna accusa. Ecco perchè - ha ribadito - più che di detenzione si può parlare di rapimento». Le accuse agli uomini di Emergency, torna a sottolineare l’ong, sono false, sono l’attacco ad un’organizzazione considerata scomoda testimone dei crimini di guerra. È la seconda volta in tre anni che Emergency si mobilita con i ’suoì, ed ancora una volta per le attività in Afghanistan.

Nella primavera del 2007, quando fu arrestato Rahmatullah Hanefi, responsabile dell’ospedale di Lashkar-gah, che mediò per la liberazione di Daniele Mastrogiacomo. Hanefi fu detenuto per tre mesi e rilasciato dopo un’ampia mobilitazione. Mentre la piazza (sarà la centrale piazza Navona in questo caso ad accogliere i manifestanti) si riempirà sabato prossimo, la mobilitazione sulla rete è già cominciata: l’appello ’Io sto con Emergency’, lanciato appena ieri sera, ha raccolto oltre 90 mila adesioni. Il sito dell’organizzazione più volte nel corso della giornata ha impedito l’accesso per l’alto numero di contatti. Fra le adesioni, il generale Fabio Mini, Gianni Mura, Ettore Mo, Fiorella Mannoia, Nichi Vendola, Milly Moratti, don Gino Rigoldi, Filippo Rossi di FareFuturo online. Si moltiplicano anche gli appelli personali.

La famiglia di Matteo Pagani, il più giovane degli operatori arrestati, ha fermamente smentito che sia un terrorista: «ha un solido interesse umanitario. È senza alcuna convinzione politica, se non quella della solidarietà. È un ragazzo che non ha mai svolto attività politica nè avuto alcuna tessera di partito». Ha lavorato per diverse organizzazioni (è anche in attesa di partire con Medici senza frontiere) ed in diversi paesi in tutto il mondo, anche gratuitamente. «Tutto ciò - dicono i genitori di Matteo - ci preoccupa e addolora immensamente. Ci auguriamo che la politica non stravolga quella che è la funzione che nostro figlio Matteo è andato a svolgere. Confidiamo che la verità sul suo conto emerga con immediata chiarezza e che Matteo possa essere rilasciato, con i suoi colleghi, quanto prima». A testimonianza della «seria» attività umanitaria di Pagani si è espresso anche il Gus (Gruppo umana solidarietà) per il quale ha lavorato fino all’anno scorso. Un’altra ottantina di colleghi di Matteo ha lanciato un appello per la sua immediata liberazione.

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