domenica 24 luglio 2011


Storia di Silvio in 60 righe
Sotto il segno della "S"


da Repubblica 24/7/11

Il crooner da crociera, il costruttore edile, l'imprenditore sostenuto da Craxi e iscritto alla P2. E ancora Tangentopoli, la discesa in campo, il regime televisivo, gli scandali sessuali e...Scilipoti. Tutto questo in un geniale ed esilarante esercizio linguistico pubblicato sul magazine online dell'associazione "Libertiamo"

ROMA - La vita di Berlusconi è "geneticamente ricca di S: S come Silvio, S come Stato, S come soldi, S come sesso, e pure S Scilipoti...". Questa riflessione, ricordata in un post scriptum, è all'origine di un geniale e allo stesso tempo divertente esercizio intellettuale destinato a segnare l'estate 2011: raccontare con un paradosso linguistico il paradosso politico del Cavaliere. Ovvero, riassumere in 60 righe le vicende imprenditoriali e politiche di Berlusconi usando solo parole che iniziano con la lettera "S".

Autore dell'impresa, Francesco Linguiti, docente di Semiologia e Linguaggi audiovisivi, autore e consulente televisivo, ispirato dal blog "Esse o Non Esse/Storie squisite" (all'indirizzo sonons.wordpress.com) di Francesca Di Stefano, Marco Jemolo ed Elena Ceccacci, specializzati nel trasporre in testi dominati dalla lettera "S" praticamente di tutto, dai proverbi alla Divina Commedia. E adesso la Silvio's Super Story 1 campeggia sul magazine online dell'associazione Libertiamo, presieduta da Benedetto della Vedova di Fli.

Per avere un'idea di tanto sforzo, d'obbligo l'incipit. "Silvio, sgravato su suolo sforzesco (scrofa semilanuta suo simbolo), successivamente suoi studi si sostentò sollazzando signorinelle su scafi sfarzosi...". Il racconto comincia così, con il ricordo del giovane Berlusconi, crooner da crociera.

La prima svolta, nel '68, quando, "sebbene sorgente sue sovvenzioni sia sconosciuta, sbanca stendendo sobborghi su Segrate". La scalata di Silvio prosegue in un turbillon di "S. p. a., S. r. l., S. a. s", anche se "si sussura Società Segreta Sovversiva (la P2, ndr) sia stata spalleggiatrice suddetti successi".

Ma un giorno Silvio capisce che è giunto il momento di concentrare i suoi soldi in un'unica "supersocietà" e sotto un unico emblema: il "Serpentone", effigie che marchierà "Standa, supermercati, società sportiva". Fondamentale, nell'ascesa del Cavaliere, la sponda politica offerta dal "Segretario socialista (Craxi, ndr) successivamente scappato".

Tangentopoli, "sullo Stivale si susseguivano scandali: sgamarono senatori senza scrupoli, stavano scambiando soldi svendendo Stato". E "Silvio sospirò: 'sbarre sarebbero sgradevoli'". Di qui, la discesa in campo, contro "stolta sinistra" che "sottovalutò suo strapotere". La prima campagna elettorale di Silvio è un'apoteosi: "Sedusse spettatori seminando straordinarie speranze. Solo speranze, storia smentì sue smargiassate. Subito suo schieramento si sciolse".

Per riprendersi l'esecutivo, Silvio "stipulerà Statuto su scrivania" (il "contratto con gli italiani" siglato in tv da Vespa, ndr) e "senza sforzi sindaco sciapo (Rutelli, ndr) sarà sconfitto". E' il vero inizio di un regime caratterizzato da "sberleffi su statisti stranieri, svilimento sistema scolastico, spazzatura sparsa sul Sud". E la sinistra? "Sembra sparita se sottraiamo settantadue settimane scarsamente significative".

Vista dall'esterno, l'Italia del Cavaliere è un paradosso su cui ridere (Stati stranieri sghignazzano scrutandoci stupiti), calando inesorabilmente il verdetto: italiani "Sono senza speranza". Ma non basta, si apre l'era degli "scandali sessuali". E qui la lettera S si fa sordido collante: "Soubrette scosciate si scoprono senatrici, segretarie sotto scrivanie si scoprono sottosegretarie. Si sa, Silvio si sdebita spartendo seggi, sebbene smentisca spudoratamente".

Veronica Lario non ci sta "stufatasi, si separa". Tornato single, "Silvio si scatena", finché un giorno, anzi una notte, "scopre squillo Sahariana sedicenne". Ma gli "sbirri sgamano suddetta squillo scippare sua socia, subito Silvio sollecita scarcerazione. Stampa si sbizzarrisce".

Ma non è solo Ruby a inguaiare il Cavaliere, "simultaneamente si scatena sisma su stupendo sito storico, soprattutto su sede studentesca, scoprendo subdoli sotterfugi". Sulla tragedia dell'Aquila "si sentono sogghignare speculatori senza scrupoli su sorte sfollati", mentre "Silvio sperpera soldi statali senza sistemare situazione".

Il regno di Silvio, dell'ottimismo ad ogni costo e della fiducia cieca nel taumaturgico leader, vacilla. "Sfiducia serpeggia su suo schieramento; suoi seguaci smarriti scappano, sancendo scisma". Fini se ne va, dal risultato delle amministrative e dei referendum sembrerebbe che lo "Stivale si stia svegliando, se solo si svegliasse sinistra". E mentre la storia continua, l'articolo si chiude con il sibillino interrogativo: "Scilipoti salverà Silvio?"

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