lunedì 5 marzo 2012

Alcuni ricordi di Ando, da FB



Ando con Mark Cooper a Nizza Monferrato, giugno 2011, alla mostra che con lui aveva organizzato con tanta passione.


Immagine di Mark Cooper









Non fotografare gli straccioni, i senza lavoro, gli affamati.
Non fotografare le prostitute, i mendicanti sui gradini delle chiese, i pensionati sulle panchine solitarie che aspettano la morte come un treno nella notte.
… Non fotografare i neri umiliati, i giovani vittime delle droga, gli alcolizzati che dormono i loro orribili sogni. La società gli ha già preso tutto, non prendergli anche la fotografia.
Non fotografare chi ha le manette ai polsi, quelli messi con le spalle al muro, quelli con le braccia alzate, perchè non possono respingerti.
Non fotografare la suicida, l’omicida e la sua vittima.
Non fotografare l’imputato dietro le sbarre, chi entra o esce di prigione, il condannato che va verso il patibolo.
Non fotografare il carceriere, il giudice e nessuno che indossi una toga o una divisa. Hanno già soppportato la violenza non aggiungere la tua. Loro debbono usare violenza, tu puoi farne a meno.
Non fotografare il malato di mente, il paralitico, i gobbi e gli storpi.
Lascia in pace chi arranca con le stampelle e chi si ostina a salutare militarmente con l’eroico moncherino.
Non ritrarre un uomo solo perchè la sua testa è troppo grossa, o troppo piccola, o in qualche modo deforme.
Non perseguitare con i flash la ragazza sfigurata dall’incidente, la vecchia mascherata dalle rughe, l’attrice imbruttita dal tempo. Per loro gli specchi sono un incubo, non aggiungere le tue fotografie.
Non fotografare la madre dell’assassino e nemmeno quella della vittima. Non fotografare i figli di chi ha ucciso l’amante, e nemmeno gli orfani dell’amante. Non fotografare chi subì ingiuria: la ragazza violentata, il bambino percosso.
Le peggiori infamie fotografiche si commettono in nome del diritto all’informazione. Se è davvero l’umana solidarietà quella che ti conduce a visitare l’ospizio dei vecchi, il manicomio, il carcere, provalo lasciando a casa la macchina fotografica.
Non fotografare chi fotografa; può darsi che soddisfi solo un bisogno naturale.
Come giudicheremmo un pittore in costume bohémien seduto con pennelli, tavolozza e cavalletto a fare un bel quadro davanti alla gabbia del condannato all’ergastolo, all’impiccato che dondola, alla puttana che trema di freddo, ad un corpo lacerato che affiora dalle rovine?? Perchè presumi che il costume da free-lance, una borsa di accessori, tre macchine appesa al collo e un flash sparato possano giustificarti?
Ando Gilardi


Mark Cooper
Addio caro amico Ando, queste lacrime sono per te, lacrime di tristezza ma con il mio cuore pieno di orgoglio di averti conosciuto. Ovvunque vado sarai sempre con me.
Le tue parola sono ormai parte della mia esistenza, il regalo più grande che potevi lasciare per farmi volare più in alto che mai.
I'll miss you my friend.
Mark Cooper

Sergio Coppi
Milano 1980 entro a casa tua in via degli imbriani ,tu sei in fondo alla stanza con con il cappello di lana in testa e il telefono all orecchio, "cava signovina con queste cazzo di vadio libeve io non ascolto più vadio tve,sono ebveo ,zoppo,comunista,mi manca solo di esseve fvocio per aveve tutti i difetti che questa società non soppovta ma non è detto ancova ,e vadio tve è la mia unica cosolazione".
Sei una splendida persona Ando, e hai dato lezioni a questo paese fariseo !

Fabio Sebastiano
Addio Ando Gilardi. Niente retorica, nessuna parola a casaccio. Giusto oggi mi arriverà l'unico libro scritto da te che ancora mi mancava.
Ti onorerò leggendoti, come ho sempre fatto e come sempre farò.

Ornella Erminio

‎...un giorno è arrivata una email dove c'era scritto sai che sei brava con la fotografia, pensavo ad uno scherzo era tutto vero in questo modo ho avuto la fortuna di conoscerti , sarai sempre al mio fianco mio grande Maestro. Buona luce la dove sei c'è ne tanta.

Marcello Sparaventi
Ciao prof. Gilardi, mi mancherai da matti, e grazie per le cose che hai cercato d'insegnarmi...

Fabio Marigliano
‎...E' strano provare un così grande dolore per un amico mai conosciuto di persona... Ando il tuo vuoto lasciato sarà incolmabile tutti i giorni andavo a curiosare la tua bacheca per trovare i tuoi folli geniali pensieri! Non ci sono parole! “La pornografia: è uno dei casi in cui l’immagine dell’oggetto ha più effetto dell’oggetto. Perché l’immagine non puzza.”
L’ultimo pensiero regalatoci da Ando su F.B. (Addio Folle Maestro)

Fabio Marigliano
‎...«Esistono più immagini di elefanti che elefanti»... ciao Ando Gilardi grande maestro - (tanta tristezza non volevo crederci)

Maurizio Mario Parodi
Tristezza e riconoscenza i miei sentimenti attuali.
Averti conosciuto e' stata una svolta della mia vita.
Una tua frase di 30 anni fa mi rimase scolpita nella mente: "Nel mondo sono più numerose le immagini di ogni oggetto che gli oggetti stessi! Meditate!"
Grazie Maestro Ando!

Massimiliano Conti
Addio Ando, buon viaggio e buona luce

Noris Lazzarini
continuerò a diffondere il tuo verbo...ciao Ando,
un abbraccio a Luciana Elena e Patrizia

Alessandro Lanari
- Meglio ladro che fotografo. Addio maestro.

Alessio Pirino
Interessarsi di Fotografia e non aver mai letto niente di Ando Gilardi? Impossibile! Grazie Ando, STTL.

Alessandro Cirillo

Grazie pazzo genio...

Matteo Zannoni
ciao ando, mandaci una buona luce da lassù, ci mancherai....

Renato Begnoni
mi ricordo uno dei miei primi libri di fotografia,il terzo, entrati nella mia biblioteca-storia sociale della fotografia 1976 scritto da Ando Gilardi,un grande pensatore...grazie Ando.

Pasquale Catena
Grazie Maestro, una grande voce fuori dal coro. Arrivederci...

Mario Pietro Luras
Quanto mi piacerebbe che questo fosse solo il tuo ennesimo paradosso, la tua ultima provocazione.
E quanto mi mancherai invece.

Grazie Ando

Michelangelo Chiaramida
Ciao Ando, mitico ed unico. tutto sarà sarò diverso senza i tuoi commenti

Claudio Marcozzi
‎"Scrivere di Fotografia è difficile, molto difficile, se non si è fatta Fotografia. Per scrivere di Pittura non occorre avere dipinto, e di scultura idem; ma per scrivere di Chirurgia bisogna aver fatto il Chirurgo. E la fotografia è una operazione chirurgica, la macchina è un bisturi, la camera oscura una sala operatoria....
...I critici della Fotografia sono come delle vergini che scrivono guide sulle pratiche erotiche più terminali..." (Ando Gilardi, Progresso Fotografico, novembre 2000).
Grazie Ando, riposa in pace.

Lu Potena
Ando Mio...


Nello Rossi
Stamattina Ando Gilardi ci ha lasciato: un vuoto immenso e una perdita incommensurabile per la cultura e lo studio delle immagini. Ciao, Ando, e grazie ancora per tutto. Un abbraccio alla moglie Luciana e a Patrizia e Elena.


Lu Potena
Per il mio caro ANDO.

Addio a una vista -
Capisco che la mia tristezza
non fermerà il verde.
Il filo d’erba, se oscilla,
è solo al vento.
Non mi fa soffrire
che gli isolotti di ontani sulle acque
abbiano di nuovo con che stormire.
Prendo atto
che la riva di un certo lago
è rimasta come se tu vivessi ancora bella
come era.
Non ho rancore
contro la vista per la vista
sulla baia abbacinata dal sole.
Riesco perfino ad immaginare
che degli altri, non noi
siedano in questo momento
sul tronco rovesciato d’una betulla.
Rispetto il loro diritto
a sussurrare, ridere
e tacere felici.
Suppongo perfino
che li unisca l'amore
e che lui stringa lei
con il suo braccio vivo.
Qualche giovane ala
fruscia nei giuncheti.
Auguro loro sinceramente
di sentirla.
Non esigo alcun cambiamento
dalle onde vicine alla riva,
ora leste, ora pigre
e non a me obbedienti.
Non pretendo nulla
dalle acque fonde accanto al bosco,
ora color smeraldo,
ora color zaffiro
ora nere.
Una cosa non accetto.
Il mio ritorno là.
Il privilegio della presenza ci
rinuncio.
Ti sono sopravvissuta solo
e soltanto quanto basta
per pensare da lontano. (Wislawa Szymborska).


Vinz Notaro
Anni fa, in un carico di libri che mi proposero di acquistare, causa morte del collezionista, vi trovai "INDEX Storia infame della fotografia pornografica": un capolavoro. I libri non li potei comprare, erano circa 2000 titoli tra arte erotica e fotografia, ma quello lì, straordinariamente, si ritrova nella mia libreria. Sarà che siamo malfattori, Ando... sarà che davvero dovevo averlo a ogni costo.

Qualche mese dopo, Pino Bertelli si presentò da me con il suo nuovo libro sulla Fotografia Situazionista, con la tua presentazione... Mi guardò suggerendomi di leggerla, col sorriso beffardo di chi sa che ha ricevuto una bastonata tra i denti (e gli è piaciuta!): la tua gentilezza lui l'ha conosciuta, e io grazie a lui, grazie a Pinocchio.

Mi raccontava di te, sai, mi voleva portare da te, mi disse che avresti pubblicato 3 opere per noi e questa fu l'unica cosa che è riuscito a mantenere. E allora grazie, grazie per quelle flautiste distorte, grazie quell'orgia deforme, grazie di tutte le immagini fertili che han messo radici nel mio petto.

«Tutto ciò che vedi è vero», Ando, cazzo se è vero.

Io ti ho visto, da una foto, il ché fa di te un capolavoro e accerta la tua esistenza... come dicevi tu della Gioconda.

Sebastian Marabello

Addio Ando Gilardi Ti ringrazio per tutto cio che hai fatto per me...per il contributo che hai dato alla mia tesi di laurea, per l'intervista, per i consigli e per la voglia che mi hai trasmesso di fare sempre ciò che si sente di fare dentro. sei e rimarrai il padre della vera fotografia, un maestro di vita. Ti voglio bene, Grazie di tutto

Michele Lucchini

Mi mancherànno le tue disquisizioni, mi mancherà il tuo punto di vista sempre in grado di stupirmi e di farmi vedere le cose da un altra angolazione.
Nonostante ti seguissi da anni, ogni volta riuscivi ad essere una sorpresa

Mi mancherai
Ti saluto con grande stima ed affetto
Ciao Ando

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