giovedì 26 maggio 2011

Sempre più osando la speranza



Pezzo di merda.

di Rita Pani

Se fossi milanese, e Pisapia mi avesse rubato la macchina, domenica lo voterei ugualmente, perché una macchina si ricompra o ti viene risarcita dall'assicurazione. La dignità, invece, una volta persa, non la riacquisterai più, e quel tizio, quel vecch...io ridicolo, che sembra uscito da una storia di Puzo scritta con i piedi, è la dignità di un popolo che s'è rubato. Stamani ho letto le ultime dichiarazioni politiche del tizio debosciato del consiglio, - io non lo guardo e non lo ascolto perché mi fa schifo – e al contrario di molti, nemmeno per un attimo mi sono sentita offesa perché definita da un cretino, una “senza cervello”. Io so di averlo, il cervello, e pure abbastanza grande e funzionante da potermi permettere il lusso di pensare di quel pezzo di merda, tutto il male possibile. Ho abbastanza cervello per saper mettere in fila i pensieri, così da essere capace di comprendere perché mai nella vita, nemmeno per un attimo, ho pensato di votare un criminale mafioso, di consegnargli uno stato – il nostro – di delegare a un piduista, maniaco, il destino mio e delle mie figlie. Eppure questa mattina, con dolore scopro che in tanti, offesi, rivendicano la loro intelligenza, così da dare ancora spazio alle invettive di quel tizio che nulla lascia al caso, diventando vittime inconsapevoli della propaganda che vorrebbe costringerci tutti al più squallido cretinismo. C'è ben altro che mi offende, nelle parole di quel maniaco debosciato, e che ridesta in me uno stalinismo di cui non vado né fiera, né orgogliosa. Per esempio, mi offende questo: L'Italia è in crisi? "Tutti noi abbiamo esperienza di una cosa diversa- dice il premier - e cioè che è difficile trovare un posto al ristorante, o in aereo. L'Italia spende 10 miliardi di euro in cosmetici". E se colpe ci sono, sono "dei comunisti che con i governi di solidarietà nazionale hanno bloccato le infrastrutture, l'energia, hanno moltiplicato per 8 volte il debito pubblico". Di una manovra economica aggiuntiva neanche a parlarne: "Non saremo chiamati a una riduzione di 46 miliardi che non sarebbe possibile" Pezzo di merda. È questo paragrafetto stolto e imbecille che dovrebbe offendere tutti noi, ovvero sentirci dire da questo ladro impunito che ha uno stuolo di cuochi, che trasporta le troie ai suoi festini eleganti con gli aerei dello stato (pagati da noi), che senza dieci milioni di cosmetici al mese sarebbe forse un po' più gradevole da vedere nella sua naturale vecchiaia, che non mummificato e dipinto con la porporina, che in Italia la crisi non c'è. Pezzo di merda. Vorrei condannarti a vivere la mia vita, e la vita di milioni di persone come me, che devono ringraziare gli amici perché oggi sono ancora in piedi, o i nonni che alimentano i loro nipoti. Non vorrei vederti in galera, perché anche là da padrino quale sei troveresti un servo pronto a chinarsi, a servirti e riverirti, a farti dormire ancora tra le lenzuola pulite. Voglio vederti arrancare nella povertà, voglio sapere che non dormi pensando alla malattia che ti divora e non puoi curarti, voglio sapere che stai per strada ad attendere che un lavoratore, uno qualunque getti l'avanzo di un panino per potertici tuffare. Pezzo di merda, voglio sapere che guarderai i tuoi figli chiedendoti che ne sarà del loro futuro, voglio sapere che la notte ti svegli per il freddo perché il timore di non poter pagare il gas ti ha fatto spegnere la caldaia. Voglio che tu viva con le pensioni minime delle donne italiane, e che vada a fare la fila nei magazzini della Caritas, a prendere merce scaduta ma ancora buona. Voglio vederti ridotto in povertà, con i colletti delle camicie rigirati e i pantaloni lisi, e soprattutto voglio vederti con i tacchi delle scarpe consumati. Sarà un bellissimo giorno per noi, che siamo senzienti e intelligenti, quello in cui comprenderai che senza tutto quello che hai rubato e che ci hai rubato, non saresti nessuno se non quello che sei: un vecchio pezzo di merda che può pagarsi tutto, persino l'illusione di essere molto amato, ma il rispetto delle persone oneste e intelligenti, non lo avrai mai. E il giorno in cui non avrai più vernice da spalmarti su quella faccia plastificata, tu sarai solo un vecchio; solo. Rita Pani (APOLIDE di getto)Mostra altro
Di: Rita Pani

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