sabato 6 marzo 2010

Ancora sull'acqua, in Puglia

Fonte: Gazzetta del Mezzogiorno online


IL DIBATTITO POLITCO DELLA GIORNATA IN PUGLIA: VENDOLA SULL'ACQUA
«In questi cinque anni abbiamo preso la rincorsa e ora possiamo fare il salto verso il futuro, cioè verso la ripubblicizzazione di Acquedotto. Chiudere definitivamente la partita con coloro che, truccando il gioco dei beni comuni, pensano di poter mercificare l’acqua e privatizzare l’acquedotto. Vogliamo quindi anche per legge, con la ripubblicizzazione, blindare la nostra proprietà pubblica».

Lo ha sottolineato oggi a Bari il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola. Vendola ha incontrato il comitato pugliese "Acqua bene comune", il quale ha chiesto al presidente di ufficializzare pubblicamente l’impegno di portare a compimento, entro i primi 100 giorni della nuova amministrazione regionale, l’iter legislativo per la gestione pubblica dell’acqua. «Per me – ha risposto Vendola – è fin troppo facile dire che sarà uno dei primi progetti di legge a essere incardinati presso la commissione competente nel futuro consiglio regionale, perchè questa legge parla all’Italia, all’Europa e al mondo».

«Se l'acquedotto diventa proprietà privata di qualche impresa internazionale – ha rilevato – è sicuro che avremo molti meno investimenti nella rete fognante, nei laboratori di controllo della qualità delle acque e, naturalmente, tariffe molto più alte». «Noi – ha concluso Vendola – contro l’archeologia dei privatizzatori, proponiamo la modernità di chi rimette al centro i diritti e i beni di tutti».

ORE 14.05 - VENDOLA: LO SOTTRARREMO A PRIVATI E A GRINFIE FITTO
«Noi abbiamo preso questa azienda (Acquedotto pugliese, ndr) ridotta a livello di colabrodo, e ne abbiamo fatto una azienda che oggi viene valutata, anche dagli indicatori economici che dominano il mercato attuale, una azienda modello che noi oggi vogliamo sottrarre alle grinfie di Fitto che vuole privatizzarla». Lo ha detto il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, a margine di un incontro con il comitato pugliese "Acqua bene comune". «La destra – ha aggiunto Vendola – vuole mettere sul mercato l'acqua come fosse una qualunque merce. Vuole regalare a qualche grande squalo lobbistico-economico internazionale, quella che è una straordinaria risorsa pubblica». «Noi – ha ribadito – non consentiremo la privatizzazione di Acquedotto, come non consentiremo l’ingresso delle centrali nucleari, e gli sfregi alla nostra cultura, alla nostra civiltà, al nostro ambiente».

A proposito delle critiche del candidato del centrodestra alla presidenza della Regione, Rocco Palese, riguardo alla gestione di Aqp, Vendola ha replicato: «Ci vuole un pò di faccia tosta da parte del mio, antagonista a parlare di Acquedotto». «Dovrebbe tacere per diversi decenni visto – ha aggiunto – lo sconquasso che dieci anni di centrodestra hanno prodotto in una azienda che, quando io sono diventato presidente di Regione, era sull'orlo del fallimento».

«Una azienda – ha sottolineato – con la perdita di qualunque capacità di progettazione e che, negli anni di Fitto, ha aumentato, di anno in anno, del sette per cento le tariffe senza fare gli investimenti che sono l’unica giustificazione per gli aumenti tariffari». «Loro – ha concluso – hanno investito 20 milioni di euro all’anno, a fronte al fatto che dovevano investire 150 milioni di euro all’anno».

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