venerdì 26 marzo 2010

TERRA MADRE


Il miglio rosa: donne e diritto alla terra



Fonte: www.kila.it

Un rapporto di Action Aid e la campagna mondiale Hunger Free Women ribadiscono che l'empowerment femminile è l'unica strada per sconfiggere la fame. Nel mondo una persona su sette soffre la fame, e di queste i due terzi sono donne e bambini. ActionAid, organizzazione della cooperazione internazionale attiva da oltre venti anni, ritiene che fame e malnutrizione non siano un ineluttabile fatto naturale, ma il risultato di scelte precise e di disuguaglianze tra ricchi e poveri, tra uomini e donne. Proprio alla centralità della questione di genere nella lotta alla povertà è dedicato il rapporto Il Miglio Rosa pubblicato in occasione dell'8 marzo, in cui si fa il punto della campagna internazionale Hunger Free Women a due anni dal suo avvio.
Il rapporto descrive il paradosso della povertà femminile nei paesi in via di sviluppo: sono le donne a produrre tra il 60 e l'80% del cibo ma al tempo stesso a soffrono la fame in misura doppia rispetto agli uomini.
La madre di tutte le discriminazioni è l'esclusione dal diritto a possedere ed ereditare la terra, sancita dalle tradizioni e dalle legislazioni di molti paesi. Generalmente le contadine gestiscono appezzamenti di terra scarsi e con bassa qualità del suolo. Le donne sono più colpite dal cambiamento climatico e da catastrofi naturali, anche se sono proprio le donne a rispondere meglio alle emergenze attuando strategie legate alle realtà locali, sostenibili e condivise a livello comunitario. Inoltre, la popolazione rurale femminile è penalizzata nell'accesso al credito e ai servizi tecnici di supporto alle attività agricole. La scarsa presenza delle donne a livello locale e nazionale nelle istituzioni che sviluppano programmi rurali fa sì che il loro lavoro e le loro esigenze siano sottorappresentati.
Da sempre la terra è potere economico, politico e sociale, fattore di ricchezza e premessa per avere un alloggio, svolgere attività economiche, crearsi opportunità lavorative. La terra, come altre risorse esauribili, sta diventando scarsa e dunque ancora più preziosa. Dove la terra è distribuita e gestita con maggiore eguaglianza tra uomini e donne, si assiste a circoli virtuosi in termini di sviluppo economico locale, salute materna e infantile, istruzione. Ma i diritti delle donne alla terra e alle risorse naturali sono l'anello mancante nell'analisi della crisi alimentare; l'empowerment delle donne è il fattore su cui meno hanno scommesso i donatori nella risposta all'aumento del numero di persone affamate e malnutrite. Invece, salvaguardare la sicurezza alimentare per le donne e sviluppare le loro capacità nel settore agricolo è una condizione imprescindibile per il raggiungimento del primo Obiettivo di Sviluppo del Millennio, che prevede di dimezzare la proporzione di coloro che soffrono la fame nel mondo entro il 2015.
Con la campagna Hunger Free Women, ActionAid ha agito controcorrente, mettendo al centro della lotta alla fame le donne e chiedendo che il riconoscimento del loro diritto a possedere ed ereditare la terra diventasse una priorità politica in tutti i Paesi. Per raggiungere questo obiettivo ha sostenuto i gruppi e le associazioni rurali femminili nel Sud del mondo, dando priorità al consolidamento della leadership e della partecipazione delle donne. A partire dal 15 ottobre 2008, prima Giornata Mondiale della donna contadina, circa 80.000 donne in più di 20 paesi hanno organizzato marce e manifestazioni per reclamare il loro diritto di proprietà alla terra.
La mobilitazione delle contadine, incluse le più povere ed emarginate, ha ottenuto importanti risultati in tutti i paesi coinvolti, dal Bangladesh al Gambia, dall'India al Brasile, ma le scelte determinanti competono alle istituzioni internazionali e ai potenti della terra.
Per questo Action Aid conclude il suo report con una serie di raccomandazioni rivolte soprattutto ai paesi ricchi, inclusa l'Italia: tra queste, finanziare adeguatamente il settore agricolo e lo sviluppo rurale attraverso l'aiuto pubblico bilaterale e multilaterale, garantire che i finanziamenti siano rivolti all'uguaglianza di genere e all'empowerment delle donne, adottare una moratoria sull'ulteriore espansione della produzione di agrocarburanti che soffocano la produzione alimentare, limitare le emissioni di anidride carbonica e incrementare i fondi per l'adattamento e la mitigazione degli effetti del cambiamento climatico.
L'esperienza di questi anni dimostra che l'ultimo miglio da percorrere per consegnare la fame alla storia è il miglio rosa che vede le donne protagoniste, con gli stessi diritti degli uomini nella gestione delle risorse naturali e nello sviluppo rurale.

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