giovedì 1 agosto 2013

LA CASSAZIONE CONFERMA.

Marco Travaglio per il "Fatto quotidiano". Oddio, hanno condannato Berlusconi e nessuno sa cosa mettersi. Del resto, chi l'avrebbe mai detto che il compare di Mangano, Gelli, Craxi, Dell'Utri e Previti - per citare solo i migliori - già amnistiato per falsa testimonianza, prescritto due volte per corruzione giudiziaria e cinque per falso in bilancio e una per rivelazione di segreto, tuttora imputato per corruzione di senatori e indagato per induzione alla falsa testimonianza, nonché condannato in primo grado a 7 anni per concussione e prostituzione minorile, avrebbe potuto un giorno o l'altro diventare un pregiudicato? Era tutto un darsi di gomito, uno strizzare d'occhi, un "tutto si aggiusta" all'italiana, con leccatine agli "assi nella manica" del sommo Coppi, dipinto come il mago di Arcella che fa assolvere i colpevoli. Invece da ieri anche la Cassazione, grazie a cinque giudici impermeabili a minacce e pressioni e moniti, ha detto ciò che chiunque volesse sapeva da tempo immemorabile: Silvio Berlusconi è un fuorilegge, un delinquente matricolato, colpevole di un reato - commesso anche da premier e da parlamentare - che in tutto il mondo lo porterebbe dritto e filato in galera per un bel po'. In America, per incastrare il suo spirito guida Al Capone, bastò la frode fiscale. In Italia, grazie anche all'indulto-insulto regalatogli da un centrosinistra così tenero che si taglia con un grissino, Al Tappone finirà ai domiciliari per un annetto. O, se li chiede, ai servizi sociali. I giudici milanesi lo manderanno a prendere dai carabinieri in autunno, non appena riaprirà il Tribunale. L'ignaro Epifani annuncia tonitruante che il suo Pd, se necessario, è pronto a rendere esecutiva la sentenza: non si dia pena, la sentenza è esecutiva a prescindere da lui. Come tutto il resto. Per arrestare un condannato, anche se parlamentare, non c'è bisogno di Epifani, né del Parlamento, né di nessuno. Piuttosto sarebbe interessante sapere con che faccia il Pd possa restare alleato con un pregiudicato prossimo all'arresto purché non faccia troppo casino: come se qualche parola o manifestazione scomposta fossero più gravi che mettere in piedi una monumentale frode fiscale. E con che faccia il premier Nipote possa restare al governo col sostegno di B., magari per tuonare contro l'evasione fiscale, senza che gli scappi da ridere, a lui e a suo zio. Ma questa è la "separazione dei poteri" come la intendono i nostri politicanti: se un politico è indagato, attendono il rinvio a giudizio; se è rinviato a giudizio, attendono la condanna; se è condannato in primo grado, attendono l'appello; se è condannato in appello, attendono la Cassazione; e se è condannato in Cassazione, imboscano la sentenza in un cassetto perché bisogna separare la giustizia dalla politica. Solo sull'interdizione, quando sarà ricalcolata dalla Corte d'appello e confermata dalla Cassazione (pochi mesi), il Senato sarà interpellato: ma per ratificarla, non per discuterla o ribaltarla (è questa, cari analfabeti, la separazione dei poteri). E comunque i nostri tartufi si scordano un piccolo dettaglio: l'anno scorso Pd, Pdl e frattaglie centriste approvarono la legge "liste pulite" che dichiara decaduti e incandidabili i parlamentari condannati sopra i 2 anni: dunque neppure se fosse interdetto per un solo giorno B. potrebbe restare senatore e ripresentarsi alle prossime elezioni. A meno che, si capisce, l'abrogazione di quella norma giustizialista votata anche da B. non faccia parte delle "riforme della giustizia" invocate da Re Giorgio un minuto dopo la prova che la giustizia funziona. Ora i soliti idioti dicono che la Cassazione ha condannato 10 milioni di elettori del Pdl (che sono molti di meno): no, ha condannato un solo eletto. Ma anche, simbolicamente, tutti quelli che - sapendo chi era- l'hanno legittimato, ricevuto, favorito, riverito, salvato, strusciato, addirittura promosso partner di governo e padre costituente: da Napolitano in giù. Vergognatevi, signori. E rassegnatevi: la legge, ogni tanto, è uguale per tutti.
BERLUSCONI E' MORTO. VIVA BERLUSCONI! di Beppe Grillo. Berlusconi è morto. Viva Berlusconi! La sua condanna è come la caduta del Muro di Berlino nel 1989. Il Muro divise la Germania per 28 anni. L'evasore conclamato, l'amico dei mafiosi, il piduista tessera 1816 ha inquinato, corrotto, paralizzato la politica italiana per 21 anni, dalla sua discesa in campo nel 1993 per evitare il fallimento e il carcere. Un muro d'Italia che ci ha separato dalla democrazia. Oggi questo muro, da tempo un simulacro, un'illusione ottica, tenuto in vita dagli effetti speciali dei giornali e della televisione, è caduto. Chi piangerà Berlusconi? Non i suoi che, come tutti i servi, cercheranno subito un altro padrone. E' nella loro natura. Craxi fu subito dimenticato mentre il suo tesoriere Amato divenne presidente del Consiglio (sic). Mussolini venne appeso a piazzale Loreto, ma la nomenclatura fascista entrò in massa nella democrazia cristiana. Chi è abituato a servire, cambia velocemente. I peggiori nemici di chi cade sono i suoi ex compagni. Giuda ha fatto scuola. Invece, si vestiranno a lutto i suoi finti oppositori, che hanno lucrato sulla sua figura. Se non fosse esistito il Pdl, non sarebbe nato neppure il suo doppio, il pdmenoelle. Lo piangeranno i Violante, i D'Alema, le Finocchiaro, i Bersani, i Veltroni, i Fassino che lo hanno tanto amato e a cui devono la loro fortuna. Per il pdmenoelle Berlusconi ha rappresentato l'assicurazione sulla vita, il malloppo elettorale. L'unico programma del pdmenoelle è stato quello di smacchiare il giaguaro per poi divorare insieme a lui l'Italia. Il pdmenoelle è oggi senza stampelle, senza maschera, senza rete, senza l'amico di sempre. "Ah, Berluscò, ricordati degli amici" e lui, gli va riconosciuto, si è sempre ricordato di loro. Berlusconi ha avuto l'intuizione e la capacità di scegliersi i cosiddetti nemici, di allevarli e sostenerli. Sono stati per decenni la sua polizza sulla vita. E ora? Che ne sarà di loro? Dei vedovi di Berlusconi? Degli orfani di mille leggi vergogna votate insieme? Come potranno sopravvivere senza un falso nemico, buono da combattere solo in campagna elettorale per lucrare voti? Un muro è crollato, ma altri devono ancora cadere.

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