martedì 9 luglio 2013

L'EPOPEA DEL MONTIKILLER.

Monti, un flop tira l’altro.
Nel disastro che ci ammanta la soddisfazione è tanta nel veder che fine fece Monti al qual spetta una prece. Salvator! Com’è ben noto, senza un’urna, senza un voto, con democrazia ferita da chi senatore a vita volle farlo e poi premier con la convinzione che dei mal fosse panacea. “Presidente, folle idea la salvezza del Paese affidare a chi difese nella vita, fino a ieri, gli interessi dei banchieri, dei riccon, della finanza!” Il campion menò la danza arricchendo chi era ricco e vieppiù mandando a picco, coi sistemi alla Fornero, che era povero davvero. Alla fin fu così folle da lasciar perdere il Colle per sfidare gli elettori. Alleato coi peggiori, coi padroni, coi fascisti, con i vecchi democristi, Monrezemolo, Fli, Fini e Caltagiron Casini, le elezion furono un flop per quest’uomo sempre al top: dell’economia il portento si fermò al dieci per cento. Coi cul più delle poltrone scoppiò la rivoluzione, con litigi a non finire. Fini fu il primo a fuggire fra le braccia della bionda. Tutto il resto è baraonda. Montezemolo ha capito che non è un granché il partito e un domani gli assicura sol la sua Italia futura. Fra Casini e il bocconiano il litigio è quotidiano, il dc vuol la fusione, mentre il professor si oppone: “Niente nozze per adesso, prima vengono il congresso, la struttura e le adesioni. Gli Udc stian zitti e buoni, sol più tardi si vedrà”. I furbastri, in verità, han ciascuno la sua mira. Il dc Casini aspira a tornare col caimano: sa che per un deretano sempre in cerca di poltrona è una soluzione buona. Mario Monti, che ha scoperto che il futuro è molto incerto per chi non ramazza voti, vuol raccogliere i devoti da portar, tutti in corteo, a raggiungere Matteo: Renzi voti ne otterrà, perciò è meglio andare là. Nel frattempo l’ex premier, per mostrar che ancora c’è, se la prende con Enrico: “Caro Letta, sai che dico? Cambia marcia o ti lasciamo!” Ma nessuno abbocca all’amo se perfin dal Quirinale giunge un lazzo senza eguale: “Mario Monti che minaccia? Penso che non ce la faccia…”. La sua storia è tutta qui: dove andò sempre fallì. Carlo Cornaglia (9 luglio 2013)

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