mercoledì 2 febbraio 2011

Nasce Alternativa





L'ALTERNATIVA PER LA DEMOCRAZIA E LA LEGALITA'

di Redazione www.lavocedelevoci.it

[ 02/02/2011]



Dentro o fuori. Da Napoli, dove tutte le tradizionali categorie sono letteralmente saltate di fronte alla sanguinosa guerra in atto, dichiarata allo Stato da una camorra resa sempre piu' invincibile grazie a protezioni altolocate e connivenze istituzionali diffuse, parte la piu' grande ed estesa mobilitazione anticamorra degli ultimi anni, che chiama a raccolta gruppi, associazioni, centri sociali, cittadini. E c'e' una parola d'ordine: o contro le mafie o con le mafie. Qui dentro, in questa citta', tertium non datur. Non piu'.
A guidare la parte del Paese (perche' non solo di Napoli si tratta, vista la penetrazione spinta dell'economia camorristica nei gangli dell'intera penisola) che non intende piu' stare a guardare, sono due fra le massime personalita' italiane dalle mani libere. Due intelligenze preziose per le sorti della democrazia e, proprio per questo, fuoriusciti da partiti e istituzioni: Giulietto Chiesa ed Elio Veltri, rispettivamente alla testa dei movimenti L'Alternativa e Democrazia e legalita', che contano diverse migliaia di sostenitori e militanti da Nord a Sud. Ed oggi scendono in campo insieme partendo da Napoli, epicentro cruento delle emergenze nazionali.
Ma guardiamo piu' da vicino l'identita' dei due movimenti. E partiamo da Alternativa, il laboratorio politico culturale lanciato il 17 aprile 2010 in continuita' con l'associazione Megachip - Democrazia nella comunicazione, di cui raccoglie ed espande l'attivita' durata undici anni. Punto centrale dell'analisi di Giulietto Chiesa e' la transizione, la fase epocale inaugurata dalla crisi economica. Una transizione che morde, affama, eppure di cui nessuno parla compiutamente. «La transizione - avverte Chiesa - non e' ancora entrata nel discorso politico corrente. Perche' questo cominci ad avvenire occorre: a) vedere la profondita' e irreversibilita' della crisi. Condizione essenziale per cominciare a fronteggiarla nell'interesse dei piu' deboli, strappando ai piu' forti il privilegio della proposta; b) liberarci di un'elite politica della sinistra e della democrazia che e' ormai simile ad una cupola complice del potere. Con questi non si puo' andare da nessuna parte, per la semplice ragione che nemmeno loro sanno dove andare. E certo non interpretano piu' i sentimenti dei milioni di inquieti».
La “nostra” transizione «non puo' venire da Berlusconi, ne' da Marchionne, da Bersani o da Camusso. Loro sono gli organi della scimmia al comando dell'aereo che sta precipitando. La transizione dobbiamo pensarla noi e organizzarci per imporla, con il sostegno della gente». Ed e' proprio sull'onda dello slogan «per la formazione di un soggetto politico che governi la transizione» che sta nascendo Uniti e Diversi, seconda tappa di quella sintesi di pensiero ed azione che vede insieme L'Alternativa, il Movimento per la Decrescita felice ed una serie di altre interessanti realta' associative, da Per il Bene Comune di Monia Benini a Movimento Zero di Massimo Fini.
Dopo gli affollati appuntamenti di Genova (novembre 2010 con 80 delegati da tutta Italia e l'adesione di personalita' come Franco Cardini e Roberto Savio del Forum Sociale Mondiale), poi Bologna (16 dicembre), la terza tappa sara' Napoli.
L'appuntamento del capoluogo partenopeo (11 febbraio ore 16 all'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici), che segnera' la strategica sinergia fra Alternativa (con tutta la rete di sostegno) e Democrazia e legalita', avra' una forte connotazione anti-camorra. In linea, del resto, con analisi, studi, linee politiche, libri e pubbliche manifestazioni che vedono da anni protagonista Elio Veltri (basti ricordare le lucidissime ricostruzioni riportate nel suo ultimo libro, Mafia Pulita, scritto a quattro mani col procuratore capo di Bari Antonio Laudati).
«Il nostro - spiega Veltri - e' un articolato Progetto-Programma, con regole condivise per realizzarlo e comportamenti conseguenti. Considerati i livelli di illegalita' e di criminalita' del Paese, di assoluta indifferenza all'etica pubblica e la fuga dei partiti nel momento di assumersi responsabilita' politiche e morali nei confronti dei propri iscritti meritevoli di essere allontanati dalla politica, prima che arrivi la magistratura, la triade Progetto-Regole-Comportamenti, sposata dal centro sinistra, sarebbe davvero una bella novita'».
Il rischio, come si vede, e' che ancora una volta le intelligenze piu' brillanti della sinistra si lascino paralizzare dall'eterno, devastante dilemma sempre dietro l'angolo della Storia: contrastare e proporre dall'esterno, attraverso mobilitazioni di pensiero, di uomini e donne? Oppure provare a farlo dall'interno delle istituzioni, senza lasciare il pallino delle decisioni in mano ai soliti volponi dei partiti?
La risposta c'e' gia'. Di fronte alle emergenze nazionali, che a Napoli scrivono una cronaca quotidiana fatta di sangue, soprusi ed anarchia programmata, quelle ipotesi sono entrambe valide: debbono e possono convivere, senza nulla togliere l'una all'altra.
A noi cittadini il compito di saper cogliere la opportunita' di un momento decisivo per restituire il futuro ad un Paese che oggi sempre piu' la stampa internazionale dipinge come la patria di mafie e camorre. «La nostra utopia - conclude Veltri - e' credere possibili anche le cose impossibili e cominciare a farle».

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