sabato 1 ottobre 2011

Soros docet



"Andiamo verso un'altra Grande depressione"

Ecco la ricetta di Soros per salvare l'Europa

Secondo il finanziere americano il Vecchio continente deve dotarsi di ministero del Tesoro unico e la Bce deve commissariare le banche. Mentre Italia e Spagna devono essere messe in condizione di rifinanziarsi a basso costo

da Repubblica, ENRICO FRANCESCHINI


LONDRA - Come evitare una seconda Grande Depressione, e salvare l'eurozona (Italia compresa, naturalmente). La cura per risolvere tutti questi problemi la suggerisce un "dottore" che se ne intende: George Soros, il grande imprenditore, finanziere e filantropo americano di origine ungherese, una delle voci più ascoltate dai mercati internazionali. In un editoriale pubblicato sul Financial Times, Soros lancia un'accusa e offre tre misure da intraprendere "subito": sono iniziative che equivalgono a una rivoluzione in Europa, e probabilmente non così facile da realizzare. Ma il presidente del Soros Fund Management raramente sbaglia previsioni e i suoi consigli come minimo meritano di essere considerati seriamente.

"I mercati finanziari stanno guidando il mondo verso un'altra Grande Depressione", comincia Soros: questa è la sua accusa. Seguita da una constatazione: "Le autorità, particolarmente in Europa, hanno perso il controllo della situazione". Ed ecco cosa è necessario fare: "Devono riprendere il controllo e hanno bisogno di farlo ora, subito". Perché ciò sia possibile, afferma Soros, "è necessario fare tre passi coraggiosi". Primo: i governo dell'eurozona devono raggiungere un accordo di principio su un nuovo trattato per creare un ministero del Tesoro comune per i paesi dell'eurozona". Secondo: nel frattempo, le principali banche devono essere messe sotto la direzione della Banca centrale europea (Bce), in cambio di una temporanea garanzia e una permanente ricapitalizzazione. La Bce ordinerebbe alle banche di mantenere aperte le linee di credito e i prestiti, monitorando strettamente al tempo stesso i rischi a cui sono esposti i loro conti. Terzo: la Bce dovrebbe permettere a paesi come l'Italia e la Spagna di rifinanziarsi temporaneamente entro determinati limiti a un costo molto basso. "Cio calmerebbe i mercati", osserva l'imprenditore, "e darebbe all'Europa il tempo per sviluppare una strategia di crescita, senza la quale il problema del debito non può essere risolto".

Soros ammette che sarebbe necessario molto tempo per concludere un nuovo trattato per i paesi dell'eurozona, al fine di creare un super-ministero del Tesoro europeo, nel periodo ad interim "i paesi membri dovrebbero affidarsi alla Bce per riempire il vuoto". Lo scopo immediato, sottolinea il finanziere, "è erigere barriere contro il contagio di un possibile default greco". Sia le banche che i titoli "di paesi come Italia e Spagna hanno bisogno di essere protetti". Per diminuire "la pressione sui titoli di stato di paesi come l'Italia", precisa, "la Bce dovrebbe abbassare il suo tasso di sconto". E per un periodo di emergenza Soros auspica un meccanismo che permetta "all'Italia e ad altri paesi" di rifinanziare il proprio debito di circa l'1 per cento l'anno.

Soros ritiene che tali misure consentirebbero il default della Grecia, "senza causare un terremoto globale". L'imprenditore afferma che "molte altre proppste vengono attualmente discusse" dietro le quinte, "a porte chiuse". E conclude riconoscendo che il suo piano, mirando a mettere le banche nazionali sotto il controllo della Banca centrale europea, sarebbe destinato a suscitare l'opposizione delle banche e delle autorità nazionali: "Soltanto la pressione pubblica può farlo approvare".

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