mercoledì 12 ottobre 2011

Cronache dal Titanic

L'ITALIA CHE AFFONDA NEL BLACK ROCK

di Andrea Cinquegrani [ 02/10/2011]da La Voce delle Voci.com



Le economie affondano sotto i colpi della speculazione, registe le tre ormai famigerate (con)sorelle del rating, piene fino al midollo di conflitti d'interesse e di capitali di opacissima provenienza. Ultimo caso - dopo i declassamenti Usa e Italia - alcune banche di casa nostra, tra cui Unicredit, dove Standard e Poor's ha una partecipazione attraverso il fondo a stelle e strisce Black Rock. Davvero un bel nome, nero come la peste e tutti i buchi neri delle nostre, ormai globalizzate, finanze. Bene, siamo sull'orlo del precipizio, vediamo tutti i giorni con i nostri occhi il crac fatto di soldi che non ci sono piu' per i cittadini - ma continuano a correre a fiumi per le Caste - aziende piccole e medie che chiudono ora dopo ora, pensionati alla fame, servizi sociali che non li trovi neanche con il lanternino, giovani senza speranza e senza lo straccio di un futuro. Insomma, con un ossigeno da malati iper terminali...
Eppure, cosa fa il Palazzo, l'Inciucio Massimo che dura da quasi vent'anni, dalla Seconda mitica repubblica che avrebbe dovuto salvarci dal marcio? Cosa fanno i nostri Prodi, i D'Alema, i Berlusconi? I soliti Casini: che a loro van bene - fin che dura la pacchia bypartizan - ma che uccidono quell'Italia onesta che va ancora al lavoro (ma fino a quando?) ogni mattina. L'emblema Massimo? Le paginate continue - tra 8 e 10 - che i media illuminati (si vede che l'Enel ha tagliato la corrente) dedicano alle zoccole di Palazzo. L'Italia affonda? E giu' a botte di D'Addario e troie al seguito. Piu' facile pubblicare colonne di telefonate a luci rosse che scovare i ladri di stato, le mafie, i poteri occulti che regolano l'economia. Ma Marcegaglia, una mattina si' e l'altra pure, si sveglia e detta l'agenda: il tempo e' scaduto, e' ora di cambiare pagina. Lei, fino a ieri, passeggiava tra i monasteri nepalesi. Dove forse ha ascoltato il verbo del semprepallido Montezemolo, da un pezzo pronto per il via...
Ma fateci il piacere, avrebbe detto e strariso Toto'. Governo (si fa per dire) e opposizione (si fa per dire), due facce - di bronzo - della stessa medaglia. Lo scrive da mesi e mesi sulla Voce Ferdinando Imposimato, che anche in questo numero rinacara la dose. Muri di gomma trasversali, Inciucio continuo al di la' delle finte battaglie (solo di carta), tutti d'accordo per mangiarsi l'Italia (quel poco che ne resta) a pezzi e bocconi. Abbiamo un esecutivo da colonia penale? Siamo alle prese ogni settimana con lo Scajola o il Romano di turno? E cosa fanno le truppe bersaniane, scendono in piazza? Macche'. Il sonno. Il segretario-tortellino Bersani, al Massimo, scende sul pianerottolo di casa per invocare la class action contro chi osa parlare del suo ex capo staff, Penati, alle prese con le super mazzette rose'. Il suo ex, e oggi sindaco di Torino, Piero Fassino, annuncia un'azione civile contro chi ha scritto della sua (del Pd) tentata scalata Antonveneta, via Unipol. Ciliegina sulla torta da Napoli, dove il Pd impelagato con le camorre per le primarie - udite udite - si dichiara “parte civile”: e poi (ci) fanno la festa a Telese a casa del sempreverde Clemente Mastella...
Intanto, il paese muore di giustizia che non c'e'. Mentre fa strage una “giustizia” che si chiama prescrizione. Una montagna senza confini, centinaia di migliaia di processi all'anno abortiti per favorire la Casta, i Potenti, mentre i senza diritti marciscono in galere iperaffoffate.
Ultimo, incredibile caso, il processo napoletano “Cassiopea”: chi ha ucciso per rifiuti tossici in vent'anni la fa franca. Non e' reato. Alla faccia di chi e' morto intossicato, di chi morira' nei prossimi anni. E di chi ha osato far nomi e cognomi degli assassini e dei loro mandanti.

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