martedì 2 novembre 2010

Beati i brasiliani



"Mai più miseria in Brasile"

Le copertine di giornali e riviste di Rio de Janeiro sono quasi tutti dedicati al trionfo di Dilma

Il primo discorso della presidente Dilma Rousseff: più spazio alle donne nella società

DILMA ROUSSEFF - BRASILE

Ho ricevuto da milioni di brasiliani la missione più importante della mia vita. La dimostrazione del progresso democratico del Paese perché, al di là della mia persona, per la prima volta una donna è Presidente del Brasile. E qui arriva la mia prima promessa post voto: onorare le donne brasiliane affinché questo fatto si trasformi in un qualcosa di naturale, che si ripeta anche nelle aziende e in tutti i settori della società. L’uguaglianza di opportunità tra uomini e donne è un principio fondante di ogni democrazia.

Mi piacerebbe che i papà e le mamme del Brasile guardassero negli occhi le loro bambine e dicessero: sì, le donne possono. Valorizzerò la democrazia in ogni sua forma, dal diritto di opinione e di espressione ai diritti fondamentali all’alimentazione, al lavoro, al reddito, ad una casa degna e alla pace sociale. Mi batterò per la totale libertà di stampa, di religione e per l’osservazione continua e totale dei diritti umani così ben consacrati dalla nostra Costituzione che garantirò come è dovere supremo di ogni Presidente. Ripeto il mio impegno fondamentale della campagna elettorale, ossia lo sradicamento della miseria e la creazione di opportunità per tutti.

Quest’obiettivo ambizioso non sarà realizzato solo con la volontà del Governo ma è un appello alla Nazione, agli imprenditori, alle chiese, alle università, alla società civile, alla stampa, agli amministratori pubblici e a tutte le persone perbene. Non avremo pace né riposo sino a quando ci saranno brasiliani affamati, famiglie che vivono in strada e bambini poveri abbandonati al proprio destino. Lo sradicamento della miseria nei prossimi anni è un obiettivo di cui mi faccio carico ma per centrarlo chiedo umilmente l’appoggio di chiunque possa aiutare il Paese a superare quest’abisso che ancora ci impedisce di poterci definire uno Stato sviluppato.

Continueremo a difendere la più ampia apertura delle relazioni commerciali e la fine del protezionismo dei paesi ricchi, che impedisce alle nazioni povere la realizzazione piena delle loro aspirazioni. Avremo grandi responsabilità in un mondo che sta ancora affrontando gli effetti di una crisi finanziaria di grandi proporzioni e che per uscirne usa strumenti non sempre adeguati. Sul piano multilaterale si devono stabilire regole più chiare per la ripresa dei mercati finanziari, controllando la speculazione senza limiti che aumenta la volatilità, di capitali e monete. Ci muoveremo in questa direzione in modo fermo nei vari consessi internazionali.

Avremo cura della nostra economia con grande responsabilità. Il popolo brasiliano non ammette più l'inflazione come soluzione irresponsabile per eventuali disequilibri né che il governo spenda più del necessario. Rifiuteremo lo spreco effimero che scarica sulle generazioni future solo debiti e disperazione. In campagna elettorale ho promesso che i più bisognosi, i bambini, i giovani, i diversamente abili, i disoccupati, le persone anziane avrebbero avuto la mia attenzione. Confermo qui l’impegno. Quando mi insedierò sarò la presidente di tutti e rispetterò ogni differenza. Ringrazio molto il Presidente Lula.

Avere avuto l’onore del suo appoggio, il privilegio della sua presenza, aver imparato dalla sua immensa saggezza sono cose che restano dentro per tutta la vita. Averlo seguito in questi anni mi ha dato l’esatta dimensione del governante giusto e del leader, appassionato del suo paese e della sua gente. La gioia che provo per la mia vittoria si mescola con l’emozione del suo addio ma so che un leader come Lula non starà mai lontano dal suo popolo e da ognuno di noi.

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